Carlsen coglie il “momento decisivo” e batte Caruana
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(UnoScacchista)
Carlsen supera sul filo di lana Caruana nel “Clutch Chess International 2020“, dove Clutch non è il nome dello sponsor o di un giocatore, ma il termine colloquiale americano per “stretta finale” o, appunto, “momento decisivo”. E’ stato l’ennesimo torneo online Rapid, sempre tra giocatori di altissimo livello, che ha sperimentato una nuova soluzione per il classico formato ad eliminazione diretta.
Organizzato dal Saint Louis Chess Club di Rex Sinquefield, il torneo ha adottato un formato ideato dal GM Maurice Ashley, che prevedeva incontri su 12 partite alla cadenza Rapid 10’+5″ con alcune partite più “pesanti” di altre in termini sia di punteggio sia di premi. Dopo 4 partite a punteggio classico (1-½-0), si sono giocate due partite “Clutch” con punteggio 2-1-0 e un premio di 2.000 dollari a partita, seguite, il giorno successivo, da altre 4 partite a punteggio classico e due partite finali “Clutch” con punteggio 3-1½-0 e un premio di 3.000 dollari a partita.
L’intenzione degli organizzatori era evidentemente quella di mantenere la tensione viva più a lungo possibile, visto che anche sul punteggio di 9 a 3 prima delle due ultime partite, sarebbe ancora stato possibile per il giocatore in svantaggio recuperare fino al 9 a 9 vincendole entrambe. I premi in denaro erano anche un incentivo, visto che in caso di patta in una partita “Clutch”, i soldi in palio sarebbero stati sommati al premio per la partita “Clutch” successiva o, in caso di patta all’ultima partita, al match successivo.
I giocatori
Bisogna dire che quando decidono di organizzare tornei, a Saint Louis sanno come mettere assieme un gruppo di grandi campioni! Oltre a 4 tra migliori giocatori statunitensi (con la giovane speranza Xiong a sostituire. Nakamura), 4 tra i migliori giocatori europei, guidati da Carlsen e da Aronian.
Il torneo, che si è svolto dal sabato 6 a domenica 14 giugno, è stato un eccellente successo dal punto di vista della tensione agonistica, ma sono sicuro che i fattori determinanti non sono stati i premi o i punteggi variabili, ma la qualità dei giocatori e la rivalità tra i due finalisti, Campione e vice-Campione del Mondo! Seguiamo il torneo nelle sue varie fasi, con qualche esempio delle combinazioni (e degli errori) che si sono visti.
I quarti di finale
Questo il tabellone degli accoppiamenti, con bei match fin da subito. Le partite si sono svolte in 4 giornate di gioco, con 12 partite al giorno e, quindi, 4 partite “Clutch” al giorno.
Nessun match è stato realmente a senso unico, neanche quello di Carlsen che, pur essendo partito molto forte, è stato messo in difficoltà da Xiong grazie ad una vittoria in una partita “clutch” da 2 punti.
Bisogna ammettere, però, che il norvegese non si è scomposto neanche di fronte ad alcune posizioni difficili in cui Xiong lo ha messo, finendo per vincere con sicurezza. Questo il tabellone di tutti i match. Da notare che, tranne il match tra So e Vachier-Lagrave, tutti gli altri sono rimasti aperti fino all’ultima partita, a testimonianza che la formula ha qualche indubbio pregio.
Vi mostro un paio di partite divertenti.
Il match tra Aronian e Grischuk si è deciso all’ultima partita, dopo che il russo era riuscito addirittura a passare in vantaggio dopo essere stato in svantaggio per quasi tutto il match.
Questo il commento di Aronian nel vincere brillantemente la partita decisiva:
Levon: "It’s a great feeling, it’s like falling in love. You don’t get to experience it many times in your life, when you get this extreme rush of love and you don’t have anything else going through your mind. It’s a beautiful feeling, and that’s what we play chess for, I guess" pic.twitter.com/0x5Wfqt0ZG
— chess24.com (@chess24com) June 9, 2020
Le semifinali
Bei match in semifinale, con Carlsen che ha “maramaldeggiato” con Aronian e Caruana che batte So in un match a due facce: nella prima giornata So è sembrato irresistibile, ma nella seconda giornata è avvenuto l’esatto contrario.
Sorprendente la decisione di So di pattare l’ultima partita “Clutch” che gli avrebbe potuto ancora far vincere il match. La sua spiegazione è stata: “Ho capito che (Fabiano) stava giocando molto meglio di me, battendomi da posizioni pari o anche leggermente migliori per me, quindi mi sono detto che bastava così” Ve lo immaginate Carlsen anche solo pensare una cosa simile?
Sempre di ottimo spirito Aronian, che, alla domanda di cosa potesse consigliare a Caruana per il match di finale contro Carlsen, ha dato questo ottimo consiglio: “Deve pensare a cosa giocherebbe Aronian in una data posizione e giocare qualcos’altro“.
La finale
Il match di finale è stato sicuramente ciò che tutti speravano: una riedizione (con le dovute differenze) del match di Londra di due anni fa. Una differenza di sicuro è stato l’atteggiamento dei due giocatori: sempre rilassato Carlsen (addirittura in pantaloncini corti, anche se più volte si è innervosito per gli errori che ha commesso), sempre composto Caruana, che ha sfoggiato un “non-taglio” dei capelli di assoluto impatto visivo!
Nonostante una apparente superiorità strategica, Carlsen non è mai riuscito a scrollarsi di dosso Caruana, che più volte ha recuperato una sconfitta, grazie anche alla strategia già usata con successo da Nakamura contro Carlsen al Lindores Abbey: giocare veloce per mettere sotto pressione il norvegese nelle fasi più complicate del mediogioco avanzato. Ovviamente bisogna saperlo fare per evitare di farsi sconfiggere in poche mosse, ma per quasi tutto il match questo approccio ha funzionato.
Questa, però, la bella vittoria di Carlsen nella terza partita.
Dopo questa sconfitta, Caruana non si è perso d’animo recuperando subito non solo questa sconfitta, ma anche quella nella prima partita “Clutch”. Carlsen si è particolarmente innervosito per la sconfitta nella 6ª partita, dicendo che Caruana non aveva compreso fino in fondo le caratteristiche della posizione, ma che lui non era stato in grado di convertire il vantaggio; ammesso che ciò fosse vero (in effetti Carlsen stava meglio), non è che Caruana sta lì alla scacchiera a “pettinare le bambole”, quindi… avanti e pedalare, Magnus!
La seconda giornata del match è stata ad altissimo contenuto emotivo e se talvolta la qualità di gioco non è stata eccelsa, le partite sono state tutte molto tese e ricche di colpi di scena a trovate sia tattiche sia strategiche. Non potendovele mostrare tutte, vi faccio vedere la 12ª e ultima partita, decisiva per la vittoria finale: così come già successo a Grischuk, dopo aver inseguito per tutto il match Caruana era passato in vantaggio vincendo la prima partita “Clutch” da 3 punti, per cui Carlsen era obbligato a vincere.
Una vittoria faticosa, che Carlsen ha, come suo solito, accolto con molta soddisfazione.
Dopo la partita ha avuto parole di elogio per Caruana, ammettendo che il match poteva finire con la vittoria per il suo avversario senza che nessuno avrebbe potuto avere nulla di ridire, vista la dura lotta e le capacità tecniche e nervose dimostrate. Sembra ormai destinata ad essere smentita dai fatti la diceria che Caruana è un giocatore debole alle cadenze Rapid; avrà presto la possibilità di dimostrarlo nel prossimo Chessable Masters, che inizia sabato 20 giugno.