Uno Scacchista

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АНАТОЛИЙ УФИМЦЕВ, padre degli scacchi kazaki

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(Riccardo M.)
Sì, oggi stiamo un pochino barando: il titolo è scritto diversamente (in cirillico) ma si legge allo stesso modo di allora e lui è sempre Anatolij Gavrilovič Ufimcev o Ufimtsev, il padre degli scacchi del Kazakistan, e questa in pratica è la riproposizione di un articolo che pubblicammo in data 11 maggio 2018.
Ci piace ripresentarlo anche perché siamo stati allora in buona compagnia nel dedicargli in esclusiva un post: a novembre, 5 mesi dopo di noi, ha parlato di lui nientemeno che la stessa Federazione russa nel suo sito ufficiale.

E poi mi piace ripresentarlo oggi, nel ventennale della sua scomparsa, perché lui è stato il mio ideale di personaggio/scacchista: un economista che (come il nostro Monticelli) fu uno scacchista dilettante ma che, nonostante ciò, seppe vincere il campionato del suo Paese, il Kazakistan, per ben 11 volte, ovvero negli anni: 1947 – 1948 – 1949 – 1950 – 1951 – 1952 – 1953 – 1954 (alla pari con K.Kurkleitis) – 1955 – 1957 (dopo spareggio con V.Marantsman) e 1970. Mitico. 


Tra le figure minori degli scacchi dell’ex Unione Sovietica un posto di riguardo spetta di sicuro ad Anatolij Gavrilovič Ufimcev o Ufimtsev (Omsk, 11.5.1914 – Kostanay, 2.7.2000).

“Minori” per modo di dire. Ufimtsev ha uno strano record quasi imbattibile: i suoi migliori risultati risalgono agli anni 1926, 1927 e …. 1999. Ben 73 di distanza! Nel 1926, quando aveva 12 anni, tenne una simultanea contro i cadetti della scuola di fanteria di Omsk: 28 vinte e due patte! Nel 1927 giocò il campionato juniores della Siberia a Novosibirsk: primo con 10 su 10! Nel 1999, a 85 anni, vinse il campionato della regione di Kostanay. La precocità di Anatolij è dovuta agli insegnamenti avuti dal padre e dal nonno quando aveva appena 6 anni. La longevità forse al fatto di essersi risparmiato molto durante la sua vita, dal momento che gli scacchi sono sempre stati per lui un semplice hobby.

Lui era un economista. Lavorava a Kostanay, nel Kazakistan settentrionale. Poi diventò vice presidente del dipartimento di pianificazione del comitato esecutivo regionale. Non giocò praticamente quasi mai fuori dal suo Kazakistan, del quale fu campione per ben undici volte. Una delle poche eccezioni nel 1946, quando a Tblisi partecipò, vincendola a sorpresa, alla semifinale del Campionato sovietico, qualificandosi così per la finale di Leningrado (febbraio-marzo 1947). Qui sperimentò la sua “arma segreta”: 1.e4 d6 2.d4 Cf6 3.Cc3 g6, ovvero quella difesa che avrebbe preso anche il suo nome (Pirc/Ufimtsev), ma fu soltanto 13°-15°.

Risale al torneo di Omsk 1944 la sua partita più bella, quella in cui ebbe il Nero contro Boleslavsky (e non fu una Pirc/Ufimtsev, ma una francese).

In questa posizione Ufimtsev ha continuato così:

Oltre a dedicarsi allo studio delle aperture, Anatolij Ufimtsev fu anche giocatore per corrispondenza e arbitro. Insomma, un bambino prodigio e un campione mancato. Quelle che non gli mancarono, nelle rare occasioni e a dimostrazione delle sue, mai del tutto emerse, capacità, furono le vittorie contro alcuni celebri nomi: V.Smyslov, A.Kotov, S.Flohr, T.Petrosian, S.Furman.

A Kostanay non lo dimenticheranno: una targa è affissa sul portone della casa dove abitava e ogni anno vi si tiene il “Memorial Ufimtsev”.

Targa dedicata a Ufimtsev sulla parete del circolo di scacchi di Kostanay

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