Il Re nell’araldica
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(Roberto C.)
Il Re, la figura principale del giuoco degli scacchi, che ha dato il nome al gioco stesso (ricordiamo la sua traduzione dal persiano Shah), è rarissima tra gli stemmi araldici.
Sono maggiormente presenti la scacchiera quale rappresentazione di un campo di battaglia con il bianco e nero dei due schieramenti contrapposti e la Torre, simbolo di antica nobiltà solitamente rappresentato da un castello fortificato.
Meno presenti l’Alfiere e il Cavallo (inserire questo link nascosto dopo la pubblicazione de ‘Il Cavallo nell’araldica’) di norma al passo, imbrigliato, al galoppo, ecc. che, più frequentemente, nell’araldica tedesca ha due teste, come nei più ricercati set di stile Selenus.

“Le poche volte che il Re è rappresentato nelle armi, non è, quasi mai, usato come simbolo scacchistico: nel blasone, come nel giuoco, questo pezzo è prudentemente mantenuto in disparte. Un esempio di “Re di scacchi” si ha nello stemma dei Kening di Amsterdam.”[1]
(Qui la rubrica precedente)
[1] G. A. Salvetti: “Scacchi ed araldica”, L’Italia Scacchistica, 15.7.1929, pp.217-221