Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Kasparov: i miei incontri con il campione (3)

8 min read

(Adolivio Capece)
Tra il 2007 e il 2019 Kasparov è venuto a Milano quattro volte.
Solo nella prima visita c’è stato anche un abbinamento con un evento scacchistico (la presentazione di un altro volume de ‘I miei grandi predecessori’); io sono stato in qualche modo coinvolto dagli organizzatori nelle prime due occasioni e di queste ora vi racconterò.

Giugno/Luglio 2007 – la prima volta a Milano

Il 29 giugno 2007 Kasparov arrivò a Milano. Si fermò tre giorni, come ospite e relatore de “La Milanesiana”, la manifestazione culturale ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi (sorella del ben noto Vittorio). Era accompagnato da Dana, la terza moglie, mentre la loro bambina (Aida, 8 mesi) era stata lasciata a casa con i nonni.

Venne fatto alloggiare nell’hotel di super-lusso (pubblicizzato come 7 stelle) ‘Town House’ in Galleria Vittorio Emanuele. Il ‘gossip’ diceva che oltre a tutte le spese pagate aveva avuto un ’ingaggio’ di 30 mila dollari.
Per l’occasione fui contattato dallo staff della Milanesiana: mi chiesero di fare da ‘accompagnatore’ ufficiale. Sinceramente la cosa non mi entusiasmava, ma non potevo certo dire di no.

La mattina di sabato 30 giugno, però, se ne andò da solo con la moglie a fare un giro nel ‘quadrilatero della moda’; ci trovammo nel pomeriggio perché doveva realizzare alcune interviste (tra le quali una con la troupe de ‘La storia siamo noi’).
Finalmente la sera lo accompagnai al Teatro dal Verme, dove era previsto il suo intervento; devo dire che ci fu un grande interesse da parte dei media e che nel salone non c’era un posto libero.
Prima di lui ci fu un saluto di Elisabetta Sgarbi, poi un breve intervento di Riccardo Chiaberge (direttore del supplemento domenicale de Il Sole 24 ore), quindi una divertente chiacchierata di Piergiorgio Odifreddi.
Finalmente toccò a Kasparov che sorprese tutti con un breve saluto in italiano!
Poi qualche parola in russo e infine l’intervento vero e proprio in inglese, ma con il testo in italiano che scorreva sul maxi-schermo alle sue spalle.
Tra le varie cose disse di avere il rimpianto di non essere mai riuscito a giocare “la partita perfetta”.

Alla fine fu salutato con una vera e propria standing ovation (da notare che gli scacchisti presenti erano una netta minoranza). A quel punto sarebbe andato via volentieri, ma c’era l’esibizione di Elio e Le Storie Tese e fu praticamente costretto a fermarsi insieme alla moglie; purtroppo l’esibizione basata soprattutto su giochi di parole, durò un po’ troppo a lungo e lui capiva ben poco di quanto veniva detto, nonostante la solerzia della traduttrice (che tra l’altro ad un certo punto venne zittita da una spettatrice che credeva che i due stessero chiacchierando …); così presto manifestò segni di insofferenza, mentre io continuavo a ripetergli ‘sta per finire, ancora poco …”
Finalmente finì, ma a quel punto era particolarmente nervoso; ci caricarono su una delle auto di servizio insieme alle nostre rispettive mogli per andare ad una cena fredda al Grand Hotel Principe Savoia: per fortuna le due donne si misero a chiacchierare e questo rasserenò un poco l’atmosfera, tanto che potei complimentarmi con Kasparov per il pur breve discorso in italiano: mi disse che aveva impiegato diversi giorni per prepararlo, anche perché voleva essere sicuro che accenti e intonazione fossero perfetti!
In albergo ci raggiunsero le persone della Milanesiana e qualche ospite di riguardo, e ci servirono un’ottima cenetta. Ma era tardi, Garry mangiò qualcosa, poi volle andare a dormire.

Del resto la mattina dopo, domenica 1 luglio, lo aspettava l’incontro alla Fondazione Corriere della Sera; si pensava che non ci sarebbe stato molto affollamento, vista la data, invece molti non riuscirono ad entrare.
Dana, mentre ci si apprestava ad iniziare, decise di andare a spasso.
Mi preoccupai e le chiesi se era sicura di andare da sola; con un sorriso mi disse che non c’erano problemi.
Tornò dopo poco più di un’ora, carica di pacchetti … diede un’occhiata in giro e se ne andò in albergo.

La mattinata iniziò bene con la presentazione di Kasparov che confermò di volersi occupare a tempo pieno di politica e di non essere più interessato a tornare a giocare, mentre avrebbe continuato con l’attività editoriale, sia con libri ad argomento scacchistico sia con libri di taglio più politico.
Purtroppo a quel punto intervenne Vittorio Sgarbi che iniziò una delle sue classiche discussioni con Piergiorgio Odifreddi e l’acceso dibattito tra i due tagliò fuori completamente Kasparov, che per un po’ se ne stette tranquillo ma poi si alzò e fece per andarsene.
Fu però bloccato da Dino Messina, giornalista del Corriere che aveva funzioni di moderatore e che gli chiese a bruciapelo come fosse possibile che in 20 anni al vertice delle graduatorie mondiale non fosse riuscito a giocare “la partita perfetta”.
Tornato al centro della attenzione, Kasparov si tranquillizzò un poco e raccontò che comunque due erano per lui le partite ‘della vita’: la 24’ della sfida con Karpov del 1985 e la vittoria con Topalov in Olanda nel 1999.

Kasparov e Topalov in un loro recente scontro a Saint Louis

E aggiunse relativamente a quest’ultima: “Ne sono orgoglioso perché ho previsto tutte le ultime 15 mosse: ho visualizzato mentalmente la posizione finale ed ho giocato per raggiungerla – anche se con altre varianti avrei potuto vincere prima – perché era troppo bella!”

Al termine un intervallo positivo per gli scacchi: il presidente della Federazione, Pagnoncelli, ha consegnato a Kasparov la medaglia realizzata dalla Federazione per le Olimpiadi di Torino 2006.
Alla fine pochi convenevoli, specie con coloro che con i loro battibecchi lo avevano messo un po’ in secondo piano, poi via in albergo.
Kasparov concluse la giornata recandosi presso il noto ‘negozio scacchistico’ milanese Rizzello-Romagnoli per firmare il suo nuovo libro.
Poi la sera ripartì per Mosca.

Febbraio 2008 – la seconda volta a Milano

Il 24 febbraio 2008 Kasparov tornò a Milano, per prendere parte a “Che tempo che fa”, la nota trasmissione televisiva condotta da Fabio Fazio, allora su Rai TV 3.
Arrivò il giorno prima, con la moglie e questa volta anche mamma Clara, più due – ufficialmente – accompagnatori, in realtà guardie del corpo.
Non li mandarono all’hotel ‘7 stelle’ ma in un albergo comunque sempre di lusso in zona Stazione Centrale.
La cosa buffa fu la telefonata che mi arrivò dalla Rai nel pomeriggio “Sia puntuale e non indossi nulla di colore viola!

Ovviamente arrivai in anticipo, anche per vedere se e quanti scacchisti erano presenti. Neanche una decina, davvero pochini…
Una volta entrati nella ‘mitica’ sede di Corso Sempione 27, dopo aver firmato le liberatorie come da prassi, finalmente prendiamo posto nello studio; mi chiamano dallo staff e mi informano che prima di Kasparov ci sarà Brachetti (il celebre trasformista), poi mi fanno controllare che la posizione dei pezzi su una scacchiera magnetica che Fazio tiene nascosta dentro alla scrivania sia corretta: “non si sa mai, potrebbe servire …

Durò 25 minuti l’intervista a Kasparov, che parlava in russo con traduzione in diretta: alla fine oltre 4 milioni e settecentomila telespettatori (con share tra il 14 e il 16 per cento, risultato che gli addetti hanno definito “innegabilmente oltre le previsioni”).
Naturalmente agli ‘scacchisti’ della trasmissione non andò bene nulla, a cominciare dalle domande fatte a Kasparov da Fazio, ovviamente rivolte ad un target di persone per la stragrande maggioranza non capaci di giocare e non interessate agli aspetti tecnici del gioco.
Ma è inutile soffermarsi su questo. Ricordo solo che alla fine quando era possibile ottenere un autografo da Kasparov solo due persone si misero in fila…

Quando sembrava che tutto fosse finito e pensavo di potermene tornare a casa, mi  chiamarono dallo staff e mi dissero che Kasparov aveva preteso assolutamente per la sera successiva i biglietti per il Teatro alla Scala (ricordate Torino?).
Era il compleanno della madre, c’era il balletto ‘Romeo e Giulietta’.
Erano riusciti faticosamente a trovarli, ma non erano tutti vicini: tre da una parte, due dall’altra della platea e toccava a me dirglielo.
Quando glielo dissi si arrabbiò moltissimo; voleva assolutamente i cinque posti uno accanto all’altro.
Conclusione: ebbi l’incarico di risolvere in qualche modo il problema, dato che le persone della Rai non potevano occuparsene.
Per farla breve la mattina dopo partendo dalla biglietteria del Teatro arrivai a parlare nientemeno che con il Sovrintendente! Gli spiegai la situazione: per fortuna, pur non essendo uno scacchista, sapeva chi era Kasparov, si dimostrò comprensivo … e alla fine ci furono i cinque posti vicini.

Nelle due occasioni successive in cui Kasparov è tornato a Milano, come ho detto non fui coinvolto; in entrambe le visite lui venne solamente con funzioni di relatore, totalmente senza agganci scacchistici.
Le ricordo … per la storia. Vediamole in sintesi.

Ottobre 2008 – la terza volta a Milano

Il 29 e 30 ottobre Kasparov tornò a Milano, invitato per il ‘World Business Forum’ a Fiera Milano City, un appuntamento prestigioso: era uno dei nove relatori (un nome tra gli altri: Francis Ford Coppola) e fu scelto come testimonial per la pagina pubblicitaria che promuoveva l’evento.
Troppe complicazioni per assistere, così non andai a sentirlo.

Ottobre 2019 – la quarta volta a Milano

Il 5 ottobre Kasparov fu protagonista al Teatro ‘Franco Parenti’, nell’ambito dell’evento Onlife organizzato dal quotidiano La Repubblica insieme alla Leading European Newspaper Alliance.
Scopo principale era presentare il suo ultimo libro intitolato ‘Deep Thinking – Dove finisce l’intelligenza artificiale comincia la creatività umana” (Fandango Libri).
Rimando al relativo ‘post’ di UnoScacchista del 2 ottobre 2019.

L’intervento di Garri Kasparov è stato poi trasmesso nella puntata di Wonderland, in tv su Rai4, martedì 3 dicembre alle 22.50.

Questa volta sono andato a sentirlo; ancora una volta molto pochi gli scacchisti presenti (un paio di loro che lo hanno incrociato al momento dell’arrivo sono riusciti a strappargli un veloce autografo); purtroppo l’organizzazione non è stata buona, comunque una volta all’interno del Teatro Kasparov è stato blindato e non è stato possibile avvicinarlo.

(3-fine: potete trovare qui la prima parte e qui la seconda parte)


(Nota della Redazione)
Garry Kasparov fu anche ospite della “Festa del Libro e della Lettura” organizzata a Roma, nell’Auditorium Parco della Musica, il 19 marzo 2016. Partecipò presentando il suo libro “L’inverno sta arrivando”, che discusse assieme ad Adriano Sofri. Gli spettatori furono molti, anche se di scacchisti noi della Redazione ne vedemmo pochi. Ovviamente non si parlò troppo di scacchi e i temi affrontati furono più di politica, visto l’impegno di Kasparov come oppositore di Putin.

About Author

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scopri di più da Uno Scacchista

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading