Uno Scacchista

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Le mie partite con Vincenzo Nestler

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Letelier-Nestler, Venezia 1950

(Adolivio Capece)
Per prima cosa invito il Lettore a leggere (se non lo ha mai letto) o a rileggere (se già lo aveva letto) il bel post di Roberto Cassano pubblicato su UnoScacchista nel dicembre 2017 “Nestler, un siciliano a Roma – prima parte“.
Proverò ad aggiungere alcune cose, partendo innanzitutto dal fatto che ho giocato con Vincenzo Nestler quattro volte; in realtà abbiamo giocato insieme in 6 tornei, ma in due – a sistema svizzero – non ci siamo incontrati.

Devo dire però che non posso dire di aver ‘conosciuto’ Nestler. Il giocare una partita e partecipare agli stessi tornei non implica infatti la nascita di rapporti personali; poi c’era la differenza di età e quindi – all’epoca succedeva, a differenza di oggi – un certo ‘timore riverenziale’ da parte mia, per cui il rapporto si limitava all’analisi post partita. Comunque in alcune occasioni, specie una tavolata per una cena durante il torneo, ebbi occasione di ascoltarlo mentre raccontava del suo passato scacchistico e a volte dei suoi interessi extra scacchistici, in particolare la parapsicologia.

Sicuramente era una persona molto fine e gentile, vorrei dire un gentiluomo di altri tempi, ma purtroppo a distanza di mezzo secolo i ricordi sono un po’ sbiaditi.

Comunque partiamo subito dalle nostre partite.

Come scrisse Alvise Zichichi nel necrologio che gli dedicò e di cui riparleremo più avanti, la forza del suo gioco si basava soprattutto su una ottima sensibilità tattica, una tecnica precisa, una sicura conoscenza del finale sempre pronto a ribaltare il fronte della lotta alla minima imprecisione o titubanza dell’avversario.

La 16a mossa della nostra partita a Stresa 1975 evidenzierà nel modo migliore quest’ultima affermazione.

Nei primi due tornei in cui giocammo entrambi, ovvero il campionato italiano 1969, S. Benedetto del Tronto, e il campionato italiano 1970, Chioggia /Sottomarina, che erano tornei a sistema svizzero, non ci incontrammo.

Poi, come ho detto, abbiamo giocato insieme 4 volte (2 patte e 2 vinte da lui):
1972 – Recoaro, campionato italiano
1973 – Chioggia /Sottomarina, campionato italiano
1975 – Stresa, semifinale campionato italiano
1977 – Cattolica, campionato magistrale di categoria

Nestler nell’Accademia Scacchistica Romana (seconda metà degli anni ’70 – primi anni ’80)

Il campionato di Recoaro fu per me un torneo importante, perché finalmente conquistati il titolo di Maestro (cosa allora più complicata di oggi), arrivando secondo-quarto e terzo per spareggio tecnico: vinse Micheli, secondo fu Guido Cappello, terzo io e quarto Masera di Trento. Con Nestler giocai nel settimo dei dieci turni.

Nota: mi feci dare matto perché ai tempi mi avevano insegnato che era un modo indiretto per complimentarsi con l’avversario; penso che oggi non si usi più…


Nella nostra seconda partita riuscii a pareggiare un non facile finale.


Altra faticosa patta nella nostra terza partita: attenzione alla 16a mossa del Nero.


Infine giocammo a Cattolica, nei campionati di categoria, 18-26 giugno 1977, una manifestazione suddivisa in 6 tornei (da A a F) più il Campionato Femminile, 320 giocatori complessivamente. Da segnalare la partecipazione in serie F dell’Under 10 Michele Godena.

La Serie A, ovvero Magistrale (30 partecipanti), ammetteva 7 giocatori al successivo Campionato Italiano. Vinse solitario Daniele Taruffi, Nestler finì al 10-12° posto ex aequo con 5 su 9, io 22°.
Purtroppo il formulario è sbiadito e non mi è stato possibile ricostruire la partita.

Nestler fu il primo scacchista del Sud Italia che riuscì a vincere il massimo alloro nazionale (due edizioni dei Campionati Italiani: Firenze 1943, precedendo Napolitano e Paoli, e Trieste 1954 dopo un match di spareggio con Staldi). Non c’è da dimenticare che giunse primo con Castaldi anche nel torneo di campionato di Rimini 1959 ma il titolo andò a Castaldi per il miglior spareggio tecnico, che fu secondo con Stalda nel campionato italiano di Napoli del 1937, e terzo a Roma nel 1947 e anche a San Benedetto del Tronto nel 1971, dietro a Mariotti e Cosulich, all’età di 59 anni!

Letelier-Nestler, Venezia 1950 (fotografia utilizzata in Torre&Cavallo-Scacco! N.8 Ottobre 1988, pagina 48)

Nestler morì a Roma, a settantasei anni, il 14 luglio 1988. Questo è il necrologio scritto da Alvise Zichichi per ‘Mondoscacchi’ (la pubblicazione organo ufficiale dell’AMIS, Associazione Maestri Italiani di Scacchi, fondata dallo stesso Zichichi):

A Roma era unanimemente apprezzato e stimato, non solo per la sua bravura come giocatore, ma anche per la sua cortesia e affabilità. Professore di matematica negli istituti superiori ed in seguito assistente universitario in tale disciplina, aveva però contemporaneamente coltivato molteplici interessi culturali e scientifici, in particolare si era interessato di parapsicologia e telepatia, campo in cui era autore inoltre di diverse interessanti pubblicazioni. Negli scacchi aveva privilegiato l’aspetto agonistico, intendendo la partita come essenza di una lotta che coinvolgeva la personalità e la psicologia dei due giocatori. In definitiva potrebbe essere definito anche un Lasker italiano. Non annetteva importanza decisiva alle ricerche di apertura, o dati i tanti altri impegni non aveva avuto tempo o modo di effettuarle, e la forza del suo gioco si basava soprattutto su una ottima sensibilità tattica, una tecnica precisa, una sicura conoscenza del finale e soprattutto su una serena superiorità psicologica nel calore della battaglia che non gli faceva temere neanche le posizioni strategicamente difficili o di apparente pura difensiva. Pronto però a ribaltare il fronte della lotta alla minima imprecisione o titubanza dell’avversario.

Poi Zichichi pubblicò la partita vinta da Nestler contro Portisch, che, nel trentennio 1960-1990, più o meno tra l’epoca del patriarca della scuola magiara Geza Maroczy e Judit Polgar, era considerato uno dei più forti giocatori ungheresi di tutti i tempi insieme a Laszlo Szabo, il “Puskas degli scacchi”; quel giovane maestro internazionale Portisch, oggi ultraottantenne, dominò il torneo di San Benedetto del Tronto del 1960 con 8 vittorie subendo una sola sconfitta, proprio contro il vincitore dell’anno precedente Nestler. Questa la partita con le note del GM Esteban Canal per L’Italia Scacchistica con aggiunte quelle di Zichichi (Legenda: EC = Canal, AZ = Zichichi).

E’ morto Nestler, Torre&Cavallo-Scacco! N.8 Ottobre 1988, pagina 48

A trent’anni dalla sua morte, nel gennaio del 2018, al termine del 6° Festival Internazionale Lazio Scacchi, l’allora Presidente del CR Lazio, oggi presidente della Federazione, Luigi Maggi, presentò un emozionante ricordo della figura di Vincenzo Nestler, pluricampione italiano, raccontando alcuni dei suoi tanti ricordi personali e soprattutto l’amicizia tra il giovane e promettente atleta di basket che era e “l’anziano e colto studioso dai modi signorili, che nella metà degli anni 70 giocava e insegnava scacchi nel Circolo Scacchistico Santa Maria a Roma”.

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