Nel frattempo, cosa sta facendo Niemann?
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Niemann all'Open di Baku 2023 (Lana Afandiyeva)
(Uberto Delprato)
Tra un Nakamura che torna vincente e un Carlsen che brilla a corrente alternata, è virtualmente scomparso dalla cronaca Hans Moke Niemann, causa e vittima dello scandalo iniziato l’anno scorso a Saint Louis e proseguito con la denuncia dell’oggi diciannovenne statunitense ai danni degli attuali numero 1 e 2 della classifica Elo live, nonché di Chess(dot)com, Chess24(dot)com e PlayMagnus.
Niemann è stato bandito dalle piattaforme di gioco gestite da Chess(dot)com, che comprende anche Chess24(dot)com dopo il perfezionamento della trattativa di acquisto, e non è stato invitato a nessuno dei principali tornei chiusi della prima metà del 2023. Senza poterne avere nessuna prova, è molto verosimile che il ragazzo non venga invitato per motivi legati al processo intentato a Carlsen, Nakamura e le aziende citate, per cui… cosa ha fatto e sta facendo Niemann?
La questione legale intentata presso il tribunale del Missouri (Distretto Est) è attualmente ancora nelle sue fasi preliminari, con le parti che hanno ripetutamente depositato atti di accusa (da una parte) e memoria difensive (dall’altra) con una chiara impuntatura procedurale sulla giurisdizione del tribunale a cui è adito Niemann. Non sono in grado di esprimere giudizi su questioni chiaramente molto dipendenti dalla legislazione e dalle procedure processuali statunitensi, ma al momento il Tribunale dovrebbe essere sul punto di decidere se dichiarare la sua incompetenza giurisdizionale o convocare le parti per verificarne la volontà di trovare un’accordo extra-giudiziale prima dell’incardinamento del processo vero e proprio. Per chi volesse verificare le fonti di prima persona, il Tribunale in questione rende pubblici tutti gli atti relativi a questo procedimento a questo link.
La cosa che mi sembra evidente è che siamo ancora in una fase di schermaglie processuali, durante le quali gli avvocati di ogni parte dichiarano insostenibile la tesi opposta e accusano la controparte di voler solamente perdere tempo. Schermaglie, appunto, che però lasciano in sospeso domande importanti e creano un evidente danno a Niemann, che continua a poter giocare solamente i tornei Open.
Come forse ricorderete, anche la FIDE aveva avviato un’indagine interna, affidata alla Commissione per il Fair Play, per far luce sul comportamento dei giocatori in questione. Ebbene, la Commissione ha terminato i suoi lavori, producendo un rapporto di 30 pagine consegnato alla Commissione Etica della FIDE che, secondo quanto dichiarato dalla FIDE, avrebbe completato le sua valutazioni sul rapporto attorno all’inizio di aprile. A quel punto, la FIDE ha dichiarato che le decisioni della Commissione Etica e il rapporto della Commissione per il Fair Play sarebbero state tenute riservate per non turbare il procedimento legale in atto presso il Tribunale del Missouri.
Insomma, la Federazione e gli esperti da essa nominati hanno raggiunto conclusioni nel merito scacchistico e disciplinare, ma tali non conclusioni non verranno divulgate fino a quando non arriverà a compimento un procedimento legale in atto negli USA tra privati cittadini e società private. Non ne comprendo bene la logica, visto che la giustizia sportiva segue da sempre un percorso autonomo ed è basata su presupposti diversi da quella civile, ma questa è la situazione.
A pensar male, si potrebbe dire che i legami sempre più stretti tra FIDE e Chess(dot)com hanno consigliato di tenere riservato un risultato potenzialmente negativo per la piattaforma di gioco statunitense, ma queste sono solo illazioni: la realtà è che nulla è trapelato dalla FIDE e tutta l’attenzione è sulle decisioni che prenderà il giudice Audrey G. Fleissig dello US District Court – Eastern District of Missouri.
Eccoci quindi tornati alla domanda del titolo del post: cosa sta facendo Niemann alla scacchiera, nel frattempo? Il ragazzo ha potuto giocare, come detto, solo tornei Open. A partire da aprile fino a fine giugno ha giocato a Ciutadella de Menorca, Astana (durante il match Nepo-Ding), Baku, Sharjah e Dubai, ed attualmente sta giocando il “Las Vegas Summer Super Swiss”. Ha incrociato i pezzi con giocatori di buon livello ma nessuno sopra i 2700 e già questo è un brutto segnale, dato che, come noto, si migliora (specialmente a quell’età) solo giocando contro i migliori.

Questa vita da “giramondo” non gli ha inoltre portato risultati di eccellenza, con la conseguenza di aver perso una decina di punti Elo e di essere sceso sotto i 2700. Attualmente ha 2695 punti Elo ed è all’ottavo posto della classifica Junior, sopravanzato da tutti quei giovanotti che invece di inviti a tornei chiusi ne ricevono: Firouzja, Gukesh, Abdusattorov, Erigaisi, Keymer, Praggnanandhaa e Sarin. E’ chiaro che il ragazzo vale i 2700 punti e che i suoi risultati fluttuano attorno a quel valore già da tempo, quindi una sua vittoria contro chiunque (Carlsen incluso) è plausibile se si guarda la pura forza di gioco.
Si può essere più o meno d’accordo con le accuse di Niemann, si può credere più o meno alle insinuazioni di Carlsen, si può avere più o meno in simpatia il diciannovenne Hans, ma l’ingiustizia di questa situazione mi sembra evidente. Nessuno può dire se Niemann abbia o no la stoffa per diventare un Top Player (e meno che mai di lottare per il titolo mondiale), ma di fatto al momento non ha praticamente nessuna possibilità di evolvere e migliorarsi per far maturare il suo talento, tanto o poco che sia.
Di parole se ne sono spese molte e il momento della partigianeria è finito da tempo. In assenza di questioni processuali la questione sarebbe probabilmente stata chiusa (in un modo o nell’altro – molto probabilmente con una sorta di “assoluzione per mancanza di prove” sulla questione cheating e una possibile reprimenda a entrambi), ma adesso che c’è di mezzo un Tribunale, l’incertezza e il ritardo del giudizio non può fare che danni, in particolare a Niemann.

Se davvero, come dichiarano i legali degli accusati, tutti hanno a cuore una rapida conclusione del dibattimento, che si tolgano di mezzo pregiudiziali e cavilli e si arrivi ad un accordo che salvaguardi l’onorabilità degli scacchi e faccia tornare al gioco di alto livello un ragazzo che, indubbiamente, di talento e di volontà ne ha.