Aydin Suleymanli, altro Generazione Z, vince l’Aeroflot (e Short dà matto a Hort)
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(UnoScacchista)
Se è vero che gli scacchi sono uno sport per tutte le generazioni, non vi sorprenderete di leggere che la settimana scorsa un 14enne ha vinto uno degli Open di più consolidata tradizione, l’Aeroflot di Mosca, e che un 54enne ha vinto uno tra gli Open più divertenti, il Bunratty. E, poco prima dell’inizio del “Torneo dello Schiaccianoci“, dove giocano Re 51enni e Principi 17enni, in Olanda un “ragazzino” di 59 anni vince un quadrangolare contro tre vivaci 70enni (o quasi).
Ma cosa sta succedendo? Dove sono finiti i rappresentanti dei Millennials, quelli che hanno tra i 24 e i 39 anni per intenderci? Semplice: si stanno preparando per il Torneo dei Candidati, che quest’anno è il più giovane di sempre. Restano quindi le altre generazioni, con la Generazione Z dei ragazzi sotto i 24 anni che ha cominciato a vincere i tornei “che contano” con Alireza Firouzja a Praga e la Generazione X, quella dei vari Anand, Ivanchuk, Kramnik, Topalov, Short, Gelfand, Leko e Judit Polgar, che, se non si è già ritirata, continua a mostrare classe in giro per il mondo, insegnando e, se capita, vincendo qua e là.
Aeroflot 2020, Mosca
Il classico Open che si tiene a Febbraio a Mosca è da sempre uno dei più difficili da giocare e vincere, sia per la presenza di grossi nomi, sia perché giocato da molti GM russi che, pur non essendo troppo noti in Occidente, sanno benissimo come giocare a scacchi. L’anno scorso ci fu la sorpresa dell’estone Kaido Kulaots, decisamente un outsider, ma nessuno si sarebbe aspettato di vedere un altro vincitore a sorpresa quest’anno. E che sorpresa!
Il giovanissimo azero Aydin Suleymanli, 14 anni e Campione del Mondo in carica Under14, ha vinto con abilità e merito il torneo con 6 punti e mezzo su 9, arrivando a pari merito con un altro azero, l’esperto Rauf Mamedov, il kazako Rinat Jumabayev e il 20enne indiano Aravindh Chithambaram. Subito dietro alcuni dei favoriti: l’indiano Adhiban e il russo Paravyan, fresco vincitore dell’Open di Gibilterra.
Ecco la classifica finale per i primi posti.
Buono il torneo di Luca Moroni e non tragga in inganno il risultato finale di Pier Luigi Basso, che non ha giocato le ultime 2 partite e che era partito con un bel 2,5 su 4.
Impressionante il ruolino di marcia del vincitore, che ha incontrato tutti GM sopra i 2600 e che ha registrato una performance da 2791 Elo! Con 4 vittorie e 5 patte ha dimostrato anche una notevole solidità, ben sfruttata all’ultimo turno quando ha affrontato l’esperto Mamedov con i Neri, sapendo che la patta gli avrebbe garantito la vittoria grazie al primo criterio di spareggio, il numero di Neri (già perché il ragazzo ha ottenuto quel risultato con 5 Neri e 4 Bianchi).
Vediamo la sua impressionante vittoria contro Smirin al settimo turno.
Intervistato da Eteri Kublashvili, Aydin ha detto che questa partita è secondo lui migliore di quelle vinte contro Maghsoodloo e Durarbayli, che sono pur sempre state ottime partite. Adesso l’obiettivo per lui è prendere le rimanenti norme di GM e poi, come tutti, sperare di incontrare e battere Carlsen, il suo idolo. Il ragazzo vive a Baku, dove va a scuola e si allena con il GM Farid Abbasov: chissà che io non l’abbia incontrato durante la mia visita al circolo Centrale di Baku 3 anni fa!

Ha impressionato anche l’11° post del dodicenne indiano Bharath Subramaniyam, che è stato in testa fino al 4° turno e che ha ottenuto agevolmente la sua prima norma di GM.
Vediamo come Mamedov lo ha affrontato e battuto al 4° turno.
Che dire? L’India continua a sfornare campioncini con continuità, ma se cominciano a vincere tornei come l’Aeroflot anche ragazzini di 14 anni di qualunque nazionalità la vita comincia ad essere dura per tutti.
Bunratty Master 2020, Irlanda
Il passaggio da Mosca a Bunratty, in Irlanda, è decisamente brusco, ma non posso non mostrarvi una partita molto divertente giocata da Nigel Short, ormai attivissimo vicepresidente FIDE, contro uno dei “mostri sacri” degli anni ’70-80. il GM ceco Vlastimil Hort (76 anni). Rimanendo sul tema della “battaglia di generazioni”, un esponente dei “Baby Boomers” contro uno dei pochi “Silent” rimasti.

Una vittoria netta, che suggella la terza vittoria in un Bunratty Open per Short. L’inglese con 5 su 6 ha superato un quartetto a 4,5 punti guidato dalla WGM Elisabeth Paehtz.
Torneo Noteboom, Leiden (Olanda)
Visto che il tema generazionale è il leimotiv di questo post, devo citare rapidamente un Torneo Rapid giocato a Leiden (Olanda) durante un torneo commemorativo del talento olandese Daniel Noteboom, morto a soli 21 anni nel 1932 ma che ha lasciato una traccia non trascurabile nella teoria della Semi-Slava con l’eponima variante.
Il torneo, chiamato molto esplicitamente “Old Masters”, ha visto giocare un doppio girone all’italiana quattro bei nomi del secolo scorso: Anatoly Karpov (68 anni, ex-Campione del Mondo), Jan Timman (68 anni, a lungo il miglior giocatore non-sovietico), Robert Hubner (71 anni, finalista del Torneo dei Candidati nel 1981) e Predrag Nikolic (59 anni, ex-jugoslavo ora stabilito in Olanda, che fu anche un Candidato nel 1991).

Quattro “Baby Boomers” come generazione, ma con una differenza di età di 12 anni tra il più giovane e il più… esperto. Come avrete già immaginato, anche qui l’età è stato il fattore vincente e il “giovane” Nikolic ha vinto nettamente il torneo con 4,5 su 6 (3 vittorie e 3 patte) davanti a Karpov, Hubner e Timman.
Una bella iniziativa e una certa emozione nel vedere volti e nomi dei nostri anni giovanili darsi battaglia e divertirsi ancora sulla scacchiera.