Sergio Mariotti: un italiano a Leningrado 1977
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Mariotti contro Tal a Leningrado 1977 (da "64" foto di V. Galaktionova)
(Uberto D.)
Sergio Mariotti, come i nostri lettori ben sanno, fu uno dei giocatori più apprezzati negli anni ’70 e fu sempre ritenuto un membro della élite mondiale, ricevendo molti inviti a tornei di grande prestigio. Uno dei tornei di maggior risonanza a cui partecipò fu il Torneo di Leningrado del 1977, organizzato dall’Unione Sovietica per celebrare i 60 anni dalla Rivoluzione di Ottobre.
Al torneo vennero invitati 18 giocatori, tra cui l’allora Campione del Mondo Karpov, gli ex-Campioni del mondo Smyslov e Tal, e molti giocatori a rappresentanza del meglio dello scacchismo sovietico (Tajmanov, Kuzmin, Balashov e giovani Vaganjan, Beliavsky, Kochyev e Romanishin). La presenza di Mariotti era un chiaro riconoscimento della considerazione che i sovietici avevano di lui. Ecco il tabellone completo, come presentato nella rivista “64”.

Si riconoscono, in senso orario dall’alto e in ordine di sorteggio, Rafael Vaganian (2545), Alexander Beliavsky (2555), Lothar Vogt (2495), Anatoli Karpov (2690), Zoltán Ribli (2595), Milorad Knezevic (2500), Ivan Radulov (2500), Sergio Mariotti (2490), Mikhail Tal (2620), Yuri Balashov (2565), Vasily Smyslov (2595), Guillermo Garcia Gonzáles (2485), Florin Gheorghiu (2545), Oleg Romanishin (2595), Mark Taimanov (2530), Alexander Kochyev (2490), Jan Smejkal (2575) e Gennadi Kuzmin (2550).
Il Palazzo della Cultura di Leningrado, intitolato a F.E. Dzerzinskij (nome volutamente tolto dal nome attuale del Centro culturale) e che si trova in una traversa della Prospettiva Nevsky, era in quegli anni una sede abituale per i grandi eventi scacchistici e ospitò la manifestazione dal 24 giugno al 19 luglio 1977.

Sono quindi oggi 45 anni da quando si concluse il torneo, con la vittoria di Romanishin per spareggio tecnico su Tal, arrivato a pari merito. Deludente il risultato di Karpov, che non andò oltre il quarto posto a pari merito con Vaganjan, dietro anche a Smyslov.
La rivista “64” pubblicò sul numero 26 del 6 luglio 1977 una intervista a Mariotti, a firma G. Alexandrovich. Ecco un frammento della versione originale, con una parziale traduzione non ufficiale (ottenuta usando Google Translate).

Sergio MARIOTTI: Il mio motto scacchistico: “Non aver paura di niente e di nessuno!”
“L’anno scorso, al torneo internazionale di Budapest, otto grandi maestri ti hanno offerto una patta e tutti e otto hanno ricevuto un rifiuto …” – è così che il nostro corrispondente G. Aleksandrovich ha iniziato una conversazione con il grande maestro italiano.
“… Alla fine, quattro di queste partite sono comunque finite in parità”, ha sottolineato Mariotti, “e nelle altre quattro il risultato è stato equamente diviso, ma è davvero una questione di aritmetica? Il mio motto negli scacchi è: “Non aver paura di niente e di nessuno!” Gioco sempre per il massimo, non importa chi incontro. Questo dà soddisfazione non solo a me, ma anche al pubblico. E gli organizzatori del torneo mi stanno letteralmente sommergendo di inviti … “
Tuttavia, raramente partecipi a tornei …
Sfortunatamente, non ho abbastanza tempo per gli scacchi oltre al lavoro, quindi devo essere piuttosto selettivo. Ma, avendo ricevuto un invito dalla Federazione scacchistica sovietica a prendere parte al Torneo dell’Anniversario a Leningrado, non ci ho pensato un attimo.
Questo è forse, in termini di partecipazione, il torneo più forte tra quelli a cui ho partecipato, persino più forte del torneo Interzonale del 1976 a Manila. Ho un Elo tra i più bassi del torneo e quindi il resto dei partecipanti dovrebbe giocare con me per vincere. Questo mi va bene! È vero, sono relativamente debole nella teoria delle aperture, ma mi sento molto forte nelle posizioni complicate e poco chiare …
Mariotti non giocò uno dei suoi migliori tornei dal punto di vista del risultato finale, ma impreziosì la sua partecipazione con le vittorie su Beljavsky (la trovate brevemente commentata in questo articolo di Pierluigi Passerotti), Kuzmin (commentata da Sergio in questo articolo) e Vogt (commentata da Sergio in questo articolo). Sergio ci ha già raccontato le difficoltà di preparazione al Torneo, che non gli impedirono di raggiungere anche una posizione probabilmente vinta contro Smyslov! La sua fama era tale che, come vediamo nella fotografia qui sotto, erano molte le richieste di autografo! Tra l’altro, l’inconfondibile cappelletto che indossava (“Era il mio portafortuna“) lo rendeva facilmente riconoscibile.

La stella del campione italiano brillò (e molto) nel Torneo Blitz organizzato durante una delle giornate di riposo del torneo principale. Da sempre fortissimo giocatore alle cadenze rapide, Sergio seppe arrivare terzo dopo l’inarrestabile Misha Tal (che vinse con 13,5 su 14) e Boris Vladimirov, uno specialista di Leningrado.

La foto di apertura di questo post mostra proprio Mariotti contro Tal. La partita nelle parole di Sergio fu “una partita epica, perché ad un certo punto c’erano tutti i pezzi in presa, come era il nostro stile, e poi alla fine ha vinto lui per il tempo in posizione probabilmente perduta!!”
Alla fine, comunque Mariotti riuscì a prevalere su un folto gruppo di sovietici giocando, strada facendo, questa magnifica combinazione per sconfiggere Genrikh Chepukaitis.
Mariotti – Chepukaitis
Torneo blitz a Leningrado, luglio 1977
E’ chiaro perché a Leningrado tutti amavano veder giocare Mariotti?

A 45 anni da quelle indimenticabili giornate, Sergio, mi rimane una domanda: hai ancora da qualche parte la matrioska e la Torre che vincesti a Leningrado?
