WaZ 2023 – Vince Giri, che supera Abdusattorov all’ultimo turno!
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Giri campione, chiude il torneo (Lennart Ootes)
(UnoScacchista)
Il Tata Steel Chess 2023 è stato veramente un thriller fino all’ultimo turno. Dopo essere stato in testa a Wjik aan Zee fin dal primo turno, Nodirbek Abdusattorov ha perso l’ultima partita ed è stato superato da Anish Giri, che, finalmente, corona il sogno di vincere il supertorneo di casa. Magnus Carlsen ha provato in tutti i modi di raggiungere la testa del torneo, ma la vittoria dell’ultimo turno è stata sufficiente solo per raggiungere Abdusattorov e salire sul podio. Alexander Donchenko ha vinto il torneo Challengers con un eccellente 10 su 13 e giocherà il Master nel 2024.

Dopo lo splendido torneo di Abdusattorov, dispiace a tutti non vederlo sollevare il trofeo del vincitore, ma lo sport è questo e la sconfitta dell’ultimo turno non toglie nulla di quanto ha dimostrato sulla scacchiera. D’altro canto, la vittoria di Giri è assolutamente meritata, non ultimo per il fatto di aver battuto anche lui, come l’uzbeko, il Campione del Mondo.

A proposito di Carlsen, il suo terzo posto mette il torneo sotto una luce diversa, ma di certo non può ritenersi soddisfatto delle due settimane trascorse a Wjik aan Zee. Anzi, ha detto che non giocherà tornei a cadenza lenta per un po’, dopo due settimane come quelle trascorse a Wjik aan Zee. Tutto l’opposto di Giri, che ha invece confermato che giocherà molto più spesso tornei classici, soprattutto in ottica del ciclo mondiale: chiare le sue mire sul titolo.

Il torneo Masters, turni 11-13
Gli ultimi tre turni del torneo proponevamo due sfide critiche per il leader Abdusattorov (Giri e So) e Jorden Van Foreest come possibile arbitro tra Giri e l’uzbeko, che avrebbe affrontato negli ultimi due turni. Carlsen, nel suo tentativo di rimonta, ha invece avuto la chance di sfidare So e poi di cercare di fare punti contro i due giovani indiani Praggnanandhaa e Erigaisi. Insomma, tre turni in grado di emozionare, cosa puntualmente avvenuta.

In realtà, i risultati dei turni 11 e 12 non hanno portato nessun cambiamento ai primi posti della classifica, nonostante i tentativi di Carlsen di vincere posizioni apparentemente aride contro So e Praggnanandhaa. L’unico che ha veramente fatto faville negli ultimi 3 turni è stato Maghsoodloo, che ha raddrizzato il suo torneo con 3 vittorie consecutive.

Tutte patte per So, Caruana (che non ha particolarmente brillato per combattività), Gukesh e Keymer: i ragazzi hanno terminato in fondo alla classifica, ma di certo hanno vissuto un’esperianza fondamentale per la loro crescita agonistica. Potrebbe dire la stessa cosa anche Erigaisi, che però ha collezionate 5 sconfitte negli ultimi 7 turni.

Colpisce il pessimo risultato di Ding Liren. Al di là del suo tentativo di recuperare una forma sicuramente smarrita, chiudere con 3 sconfitte e solo una vittoria (al primo turno) non può lasciarlo tranquillo in vista del match mondiale.

A tal proposito, con la sconfitta del penultimo turno il cinese è sceso al terzo posto nella lista Elo, proprio dietro Nepomniachtchi e molto raramente un match mondiale è stato vinto da chi ha il punteggio Elo più basso…

Aronian e Rapport hanno chiuso con una sconfitta che li ha riportati al 50% dei punti. Un torneo non propriamente indimenticabile per entrambi, anche se almeno Rapport ha garantito la vivacità e originalità che lo contraddistinguono; Aronian, invece, ha decisamente giocato con poca ispirazione.

Appena sottto il 50% Praggnanandhaa e Van Foreest. Il giovane indiano è risultato il migliore dei rappresentanti del suo Paese ed ha impreziosito il torneo con la vittoria su Ding Liren, ma le tre sconfitte negli ultimi 6 turni gli hanno impedito di brillare in classifica e toccare la soglia dei 2700 Elo, che per un motivo o per l’altro continua a rimanere lontana.
Van Foreest è stato veramente l’ago della bilancia, prima mettendo in grande difficoltà Giri, senza però riuscire a batterlo, e poi sconfiggendo Abdusattorov: un giocatore sempre da seguire per l’originalità delle sue idee in apertura e per la continua volontà di vincere.

Per concludere l’analisi del torneo, vi propongo una grafico che aiuta a capire quali sono stati i risultati decisivi del torneo. Gli angoli a Nord-Ovest e Sud-Est sono normalmente popolati da patte, mentre gli angoli a Nord-Est e Sud-Ovest sono quelli dove si registrano le vittorie dei primi in classifica sugli ultimi. Il quadrato centrale è tipicamente quello dove si decidono le posizioni di centro classifica.

La distribuzione delle 32 partite decisive (solo il 35% del totale), mostra, se ce ne fosse bisogno, che sono state le due sconfitte di Carlsen con Giri e Abdusattorov ad aver deciso i primi posti, così come la vittoria di Van Foreest sull’uzbeko è stato non solo il risultato più importante dell’ultimo turno, ma anche quello più sorprendente del torneo. In retrospettiva, anche la vittoria di Gukesh su Maghsoodloo ha avuto la sua importanza, anche se solo per le posizioni di rincalzo.
Non sono mancate partite interessanti, come le citate Van Foreest-Giri e Carlsen-So, ma è chiaro che sono state le partite dell’ultimo turno quelle dal contenuto agonistico più alto.

Cominciamo però con una posizione cruciale della partita tra Carlsen e Praggnanandhaa del 12° turno

Ecco invece la conclusione della Giri-Rapport, con una brutta svista del rumeno in una posizione comunque molto difficile.
La partita da Abdusattorov e Van Foreest è stato l’ennesimo esempio di “braccino corto”, ovvero del giocatore che sta per vincere e non riesce a sciogliere il proprio gioco, finendo per perdere l’occasione di vincere tutto.

Peccato davvero per il giovane uzbeko, anche se nulla può cancellare l’ottimo torneo che ha giocato.

Come detto, Carlsen ce l’ha messa tutta per recuperare dalle due sconfitte con Giri e Abdusattorov. La vittoria dell’ultimo turno su Erigaisi è stata veramente la vittoria della volontà.

Il torneo Challengers, turni 11-13
Il torneo Challenger è stato vinto in maniera molto convincente da Donchenko, che, dopo l’edizione del 2021 alla quale era stato invitato come sostituto dell’ultimo minuti di Dubov, parteciperà di nuovo al Tata Steel Chess Master nel 2024.

Unico inciampo del suo percorso, fatto di 8 vittorie in 13 partite, è stata la sconfitta contro L’Ami, in un finale di Torri che meriterà un post dedicato. Dietro a lui il turco Yilmaz, che ha perso una sola partita, decisiva, proprio contro Donchenko.

Pur giocando sempre senza prendere troppi rischi, Yilmaz ha disputato un grande torneo, al quale è mancata la fortuna, perché 9 su 13 è un punteggio di tutto rispetto.

La striscia finale di Donchenko (4 vittorie) è seguita alla sconfitta con L’Ami al 9° turno.

Ben 50 le partite non patte, pari al 55% del totale, con una distribuzione tipica di vittorie e sconfitte, come si vede dal diagramma qui sotto.

Come nel Master, sono stati gli scontri diretti tra i primi 4 a dettare la classifica, con la vittoria di L’Ami su Donchenko unico risultato “fuori statistica”. Mai in reale contesa per la vittoria finale Sindarov e Tabatabaei, che non avevano fatto mistero di puntare a giocare il master nel 2024.

Un saluto a tutti dai volontari del Torneo di Wjik aan Zee: ci si rivede a gennaio 2024!

Questi sono i nostri post precedenti sul Tata Steel Chess 2023:
- Tata Steel 2023: i giovanotti all’attacco di Carlsen
- WaZ 2023 – Giri batte Carlsen ed è in testa con Abdusattorov
- WaZ 2023 – Vola Abdusattorov, Giri e So inseguono, Carlsen fatica
- WaZ 2023 – Abdusattorov ancora primo, Carlsen tenta la rimonta