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Le voci dei campioni del mondo del passato: Tigran Petrosian

4 min read

Mosca.28 maggio 1963 - Tigran Petrosian proclamato Campione del Mondo dopo aver battuto Mikhail Botvinnik (Central Press/Hulton Archive/Getty Images)

(Uberto Delprato)
Continua la serie sui Campioni del secolo scorso e sulle loro voci. Dopo Emanuel Lasker, José Raúl Capablanca, Alexander Alekhine, Max Euwe, Mikhail Botvinnik, Vasily Smyslov, e Mikhail Tal, oggi ascolteremo l’inimitabile Tigran Petrosian. Il campione di origine armena è tra quelli che sono stati meno amati dagli appassionati, ma altamente considerato dai forti giocatori. Estremanente solido e profondo, era in grado di preparare posizionalmente i suoi attacchi, con espedienti come il suo “marchio di fabbrica”, il sacrificio posizionale di qualità. Ma quanti di voi sanno che era in realtà un grande giocatore blitz e una persona molto divertente?

8. Tigran Petrosian

Sovietico-armeno (come lo stesso Petrosian si definì), è stato il classico esempio di un giocatore di grande talento che, da una repubblica periferica dell’URSS, si trasferisce a Mosca e costruisce lentamente la propria carriera. Sicuramente il suo non essere russo gli ha reso più difficile l’ascesa verso il Campionato del Mondo, nel cui ciclo è apparso fin dal 1953 nell’Interzonale di Zurigo. Negli anni ’50 Petrosian divenne noto per la sua propensione per le patte (anche rapide), fatto che di certo non gli attirò le simpatie del pubblico e delle autorità sportive sovietiche. Poi dal 1959 in poi, le sue partite si arricchirono di particolari tattici e cominciarono ad arrivare i primi successi nei Campionati sovietici e nei Tornei dei Candidati.

Il certificato di ‘Onorevole Maestro dello Sport dell’URSS’ – N. 1503, conferito a Petrosian (ruchess.ru)

Maestro dello Sport nel 1960 (un titolo che in quegli anni valeva almeno quanto quello di Grande Maestro), Petrosian vinse il Torneo dei Candidati di Curaçao del 1962, guadagnando il diritto a sfidare l’ormai 51enne Botvinnik. L’armeno vinse il match 12,5 a 9,5 ponendo fine al lungo regno del “patriarca”.

Da Campione del Mondo, Petrosian trovò il tempo di laurearsi in Scienze Filosofiche a Erevan e di dirigere una nuova creatura editoriale, la celebre rivista ’64’. Si scontrò poi due volte con Boris Spassky per il titolo mondiale, vincendo nel 1966 e perdendo nel 1969.

Ecco un breve filmato dopo la vittoria nel match del 1966.

Qui sotto potete leggere la mia traduzione approssimativa dal russo all’italiano, con l’indicazione del minuto del commento.

6:32 Fino ad oggi solo otto volte nella storia degli scacchi il più forte Grande Maestro del Mondo ha ricevuto la corona di alloro
6:40 L’ultimo e nono è lui, Tigran Petrosian.
6:48 Diamo adesso a lui la parola
6:53 È una fortuna che il mio avversario non sia riuscito a vincere questa partita, perché è un giocatore di scacchi che negli ultimi anni ha ottenuto un successo eccezionale come sovietico ed è un degno rivale per il campionato mondiale di scacchi.
7:07 Spero che nel 1969, quando avrà luogo la prossima scala del mondo, il mio avversario, secondo la tradizione, sarà di nuovo un sovietico.
7:15 Ci incontreremo di nuovo allora

E, in effetti, nel 1969 sarà di nuovo Boris Spassky l’avversario di Petrosian nel match mondiale.


Tigran Petrosian non è stato solo il giocatore solidissimo che, si dice, fosse in grado di vedere le minacce prima che l’avversario le potesse concepire, ma fu anche un abilissimo giocatore blitz. Quando Fischer nel 1958 si presentà al Circolo Centrale di Mosca chiedendo di giocare con Mikhail Botvinnik (!), allora campione del mondo, i sovietici cercarono di opporgli qualcuno che gli resistesse meglio dei normali frequentatori: fu Tigran Petrosian a farlo, chiudendo il mini-match informale con un buon +2.

Petrosian gioca blitz contro il 15enne Fischer al Circolo Centrale di Mosca nel 1958

Ecco un breve video del 1974 nel quale Petrosian gioca contro Rafael Vaganian, con al fianco Semyon Furman e con un giovane Anatoly Karpov a guardare e sorridere ai commenti di Tigran: già perché oltre ad essere un forte lampista, il nostro amava anche commentare in maniera ironica le mosse dell’avversario (oggi si direbbe “trash talk”).

Ecco la traduzione dei commenti di Petrosian, con il riferimento al minutaggio del filmato: mi raccomando ascoltateli!

0:13 Non ho visto questa cosa in f5, ma non c’è problema
0:17 Non ci sono problemi, non l’ho visto, mi è sfuggito ma non ti preoccupare.
0:21 Cosa?
0:24 Cosa hai detto?
0:39 Ehi, non stai scherzando – Vuoi darmi lo scacco perpetuo?
0:42 Tu? A me?
0:47 Perché dare qualche possibilità a uno scarso, giusto Semyon?
0:53 Il giovanotto è troppo ingenuo
1:05 Questo giovane giocatore vuole calcolare tutto prima di sacrificare del materiale…
1:12 …ai vecchi tempi noi avremmo prima sacrificato e poi pensato!

Una cosa è certa: non si può dire che Petrosian fosse nella vita una persona noiosa come talvolta i suoi denigratori lo hanno descritto giudicandolo dal suo stile di gioco, tutt’altro!

Tigran Petrosian con la moglie Rona e i figli Vartan e Mikhail

Nel prossimo post di questa serie ascolteremo la voce di un grande esponente di quegli anni della scuola “universale” degli anni ’60. Sto parlando di Boris Spassky, che sfilò la corona a Petrosian nel match mondiale del 1969.


Precedenti uscite:

  1. Le voci dei campioni del mondo del passato: Emanuel Lasker
  2. Le voci dei campioni del mondo del passato: José Raúl Capablanca
  3. Le voci dei campioni del mondo del passato: Alexander Alekhine
  4. Le voci dei campioni del mondo del passato: Max Euwe
  5. Le voci dei campioni del mondo del passato: Mikhail Botvinnik
  6. Le voci dei campioni del mondo del passato: Vasily Smyslov
  7. Le voci dei campioni del mondo del passato: Mikhail Tal

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