Uno Scacchista

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Anand: 50 anni e non mostrarli

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(Uberto Delprato)
Oggi Anand compie 50 anni. Una notizia semplice ed asciutta, che però ha un alto contenuto emozionale, vuoi per ciò che Vishy è ed è stato per gli scacchi a livello mondiale e per il movimento scacchistico indiano, sia per l’incredibile capacità di giocare ancora ad altissimo livello in un agone dove l’età media dei contendenti è costantemente in diminuzione.

[La foto di apertura è di Dadid Llada]


Come ho già fatto in occasione del compleanno di Carlsen qualche giorno fa, non voglio scrivere un post agiografico del grande campione indiano. Potete sicuramente trovare articoli completi sulla sua rapida (per quei tempi) ascesa nel gotha scacchistico mondiale, con la caratteristica rapidità nel muovere, quasi che non avesse bisogno di riflettere, quasi che le mosse migliori gli venissero in mente senza sforzo.

Il giovanissimo Visvanatan Anand a 6 anni (nel riquadro la mamma, che ha avuto un ruolo fondamentale nel far crescere la passione per gli scacchi nel ragazzino)

E’ stato l’apripista di quello che oggi è un movimento nazionale impressionante, quello indiano: lui, primo Grande Maestro della storia nazionale nel 1987, guarda oggi il primo GM della “seconda scacchiera”, il tredicenne Raunak Sadhwani, 65° giocatore indiano ad ottenere il titolo scacchistico maggiore in 32 anni. L’effetto trainante di Anand è innegabile e ad oggi in patria è considerato come una delle più importanti personalità.

Anand a i suo molti fan in Kolkata pochi giorni fa (foto di Lennart Ootes)

Anand ha attraversato la storia recente scacchistica in tutte le sue declinazioni (pre-computer, advanced-chess, predominio dei programmi), le sue configurazioni organizzative (FIDE, PCA) e formati dei campionati del mondo. E’ stato Campione del Mondo Under 20 (1987), Blitz (2000), Rapid (2003 e 2017), FIDE con formato knock-out (2000), FIDE con torneo all’italiana (2007), FIDE con match (2008 con Kramnik, 2010 con Topalov e 2012 con Gelfand) e vice Campione del Mondo PCA (1995 perdendo da Kasparov), FIDE non unificato (1998 perdendo da Karpov), FIDE con torneo all’italiana (2005 dietro Topalov), e FIDE con match (perdendo da Carlsen nel 2013 e nel 2014, in questo caso dopo aver vinto il Torneo dei Candidati). Insomma, un Highlander degli scacchi!

Anand con un oro e un bronzo al mondiale Rapid e Blitz 2017

Adesso che potrebbe pensare a rallentare e a godersi la vita familiare con la moglie Aruna e il figlio Akhil (che oggi ha 8 anni), Anand continua a girare il mondo mantenendosi saldamente nella élite mondiale, con l’attuale Elo di 2757 incurante del fatto che attorno a lui non c’è un solo 50enne (Ivanchuk, attorno ai 2700) e ben pochi giocatori sopra i 40 (Kramnik, ritirato, Topalov, semi-ritirato, e Svidler). L’enorme affetto con il quale gli spettatori indiani lo hanno accolto a Kolkata per l’ultima tappa del Grand Chess Tour dimostra, se ce ne fosse bisogno, della sua notorietà e del carisma con cui, a 50 anni oggi, guida ancora la classifica dei giocatori indiani in attività.

Anand con la moglie Aruna e il figlio Akhil

Verrà il tempo dei vari Vidit, Sarin e Praggnanandhaa, ma non certo subito. Per oggi godiamoci una incredibile partita di Anand, giocata nel 1992 contro un altro dei campioni intramontabili di quando gli scacchi non erano ancora drogati dai computer: Vassily Ivanchuk. E’ una partita che mi fece una grande impressione quando la vidi per la prima volta e tutt’oggi è considerata da Anand una delle sue preferite. Il motivo non è una brillante combinazione, ma un piano strategico monumentale, una cattedrale senza tempo alla forza dei pedoni doppiati alle spinte di rottura che possono creare. Un capolavoro che sembra sfidare le leggi della strategia come noi le conosciamo ma che, per dirla con le parole di Carlsen, “dimostra una comprensione profondissima degli scacchi“.

Una partita impressionante per profondità del piano strategico e coerenza nella sua implementazione. Uno dei tanti gioielli prodotti dal genio di Anand, che ha tante volte dimostrato la sua innata e spontanea capacità di comprendere a fondo gli scacchi: non si spiegherebbe altrimenti la sua costante presenza e i suoi sempre buoni risultati nei più importanti tornei a qualunque cadenza.

Viswanathan Anand ritratto da David Llada

50 anni e non sentirli: mi sembra proprio un titolo giusto. E auguro al campione indiano, e a noi stessi, molti altri anni di brillantezze sulla scacchiera.

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