#NepoDing – R12: Nepo va in tilt e Ding si porta sul 6 a 6
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La disperazione di Nepomniachtchi che realizza di aver gettato via l'11a partita (Foto FIDE / Stev Bonhage)
(Uberto Delprato)
Ieri Ding Liren ha vinto la partita emotivamente più drammatica del match. Con solo tre partite rimaste a sua disposizione per pareggiare il punteggio, il cinese non ha cercato avventura in apertura ed ha impostato una partita relativamente semplice, attendendo il momento giusto per cercare complicazioni. Nepomniachtchi ha però saputo navigare meglio di lui nel medio gioco e si è portato in una posizione nettamente superiore quando… è ricaduto in un suo vecchio vizio: giocare senza riflettere molto. In poche mosse il vantaggio del russo è svanito e, evidentemente scosso dallo svolgimento della partita, ha giocato una sequenza di brutte mosse che lo hanno portato a dover abbandonare una posizione senza speranza.
Nel giro di poche mosse e di pochi minuti, Nepo è passato da una vittoria che avrebbe praticamente significato il titolo di Campione del Mondo, ad una sconfitta che riapre completamente il match. Anzi, dal punto di vista psicologico è chiaro che Ding, come tutti gli sportivi che finalizzano una rimonta, è in vantaggio. Si è in pratica tirato fuori dalla buca (o meglio, come vedremo, il suo avversario lo ha aiutato ad uscirne) e si trova a giocare un insperato mini-match su due partite nel quale avrà il Bianco nell’ultima.

Molto si potrà dire e scrivere sulla qualità tecnica del match, ma di certo questa sfida verrà ricordata per le molte emozioni sportive che i due correttissimi sfidanti ci stanno regalando. Va infatti sottolineata la grande sportività di Nepomniachtchi e Ding Liren, che non hanno mai usato una parola fuori posto e, anzi, hanno sempre avuto parole gentili verso l’avversario sottolineando quando aveva giocato meglio di loro. Non che Carlsen non fosse un avversario formalmente corretto, ma i suoi match hanno sempre contenuto una tensione agonistica quasi palpabile, mentre ad Astana stiamo assistendo ad un incontro da due appassionati degli scacchi che tentano di superarsi anche lottando talvolta contro le proprio debolezze.
Nella scorsa giornata di riposo, Dubov (secondo di Carlsen nel match di Dubai e commentatore FIDE qui ad Astana) ha sottolineato come questo incontro sia appassionante e ricco di emozioni per gli spettatori, ma in qualche modo deludente per i professionisti. Non si stanno vedendo interpretazioni sottili di aperture che potranno diventare di moda nei mesi a venire, non si vedono virtuosismi tecnici nei finali e, probabilmente per un super-GM, non si sviluppano idee strategiche profonde, ma per la maggior parte degli appassionati gli alti e bassi dei due giocatori, la loro “umanità” (e quindi le loro debolezze) hanno un grande fascino.
Partita 12: Ding-Nepo 1-0

Eccoci quindi alla dodicesima partita, la penultima in cui Ding Liren ha il Bianco. Ci si aspettava qualche novità importante in apertura o almeno un tentativo di sbilanciare presto la partita con qualche variante a doppio taglio. Invece… un Colle? Come sempre, però, non sono le prime mosse a decidere che tipo di partita si sarebbe giocata e il cinese ha avuto modo di creare opportunità strategiche abbastanza presto.
Un crollo verticale, con un Nepomniachtchi che è andato letteralmente in tilt quando ormai la vittoria era a portata di mano. Oltre al dispiacere per il match-point sprecato, c’è anche il rammarico per aver gettato alle ortiche un’ottima partita.

La conferenza stampa è stata ovviamente dominata dagli opposti stati d’animo dei due giocatori, con Ding sollecito a rispondere e puntualizzare scelte e varianti, e a riconoscere che Nepo, con una bella serie di mosse, lo aveva messo alle strette.

Comprensibilmente di umore opposto Nepo, che non ha potuto fare altro che ammettere di aver giocato male nel momento in cui si trattava di raccogliere i frutti di una buona partita.
Un concentrato di emozioni sulla scacchiera
Nepomniachtchi è un giocatore che non nasconde le proprie emozioni alla scacchiera e la sequenza che mostro qui sotto, scattata da Stev Bonhage (uno dei fotografi ufficiali FIDE dell’evento), mostra prima la realizzazione dell’enormità dell’errore commesso…

… poi l’angoscia del capire che la partita è andata e che…

… l’occasione che ha avuto di prendersi un vantaggio pressoché decisivo nel match è sfumata.

Davvero una sequenza di rara potenza espressiva, catturata magistralmente da Stev.
Situazione nel match
Questo il tabellino del match dopo la dodicesima partita. Cliccando sul numero della partita si apre il post relativo.
WCC 2023 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | TOT |
Ding Liren |
½ | 0 | ½ | 1 | 0 | 1 | 0 | ½ | ½ | ½ | ½ | 1 | – | – | 6 |
Nepomniachtchi | ½ | 1 | ½ | 0 | 1 | 0 | 1 | ½ | ½ | ½ | ½ | 0 | – | – | 6 |
Oggi 27 aprile alle 11:00 italiane si gioca la tredicesima partita, che si presenta ricca di interrogativi ed incertezze.
Recuperare dopo una simile sconfitta e mettere a tacere i propri “demoni” richiede veramente la tempra del campione e mi auguro che Nepomniachtchi, assieme ai suoi secondi, sarà riuscito a riprendere un buon equilibrio psicologico e a decidere serenamente come impostare la prossima partita.
Ding Liren, dal canto suo, avrà dovuto decidere se puntare a sfruttare il comprensibile sbandamento dell’avversario o se cercare di chiudere pacificamente la partita e concentrarsi sull’ultima partite del match, nella quale avrà il Bianco.
Personalmente credo che assisteremo ad una patta di assestamento, potenzialmente anche breve, ma questo match ha riservato già così tante sorprese che non mi sorprenderei di essere smentito dai fatti.

In conferenza stampa sono comparse le prime domande su preferenze e approcci agli spareggi Rapid, ma così come “gli dèi hanno messo il mediogioco prima del finale“, ci sono ancora due partite a cadenza classica prima di arrivare al tie-break. Una grande tensione per i giocatori, ma anche una gioia per noi spettatori.
Mi piacciono molto alcune considerazioni contenute in questo post, in particolare dove si scrive che i due giocatori cercano di lottare “talvolta contro le proprie debolezze”. In effetti paiono due persone estremamente sportive e solari, e sono ammirevoli anche per questo. L’aspetto più bello del match è che forse nessuno si attendeva, nel 2023, qualcosa di tanto umano e di così lontano da una robotizzazione del gioco. L’occulto regista di questa sfida ha finora indovinato tutto, vediamo adesso quale finale ci vorrà regalare.