Uno Scacchista

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Aleksandra Goryachkina compie 20 anni

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(Uberto D.)
In quest’epoca di campioni giovanissimi e di talenti precoci, sono sempre stato incuriosito dalla giovane promessa russa Aleksandra Goryachkina. Sfuggente a interviste e fotografie, sempre imbronciata alla scacchiera, Sasha ha avuto una crescita lenta ma costante. Oggi, Grande Maestro e seconda scacchiera della nazionale russa alle Olimpiadi di Batumi, compie 20 anni. Auguri di buon compleanno, Aleksandra – поздравления с днем рождения, Александра!

[Aleksandra Goryachkina con il padre al Campionato russo del 2015, foto di Eteri Kublashvili]

Non so bene come debba essere stata l’infanzia di Aleksandra a Orsk, città oggi prevalentemente industriale al confine tra Europa e Asia, tra Russia e Kazakistan, là dove il fiume Ural, scendendo da Nord volge a Ovest per il lungo cammino che lo porterà dopo altri circa 2.000 km nel Mar Caspio. E’ chiaro però che la ragazzina ha conosciuto prestissimo gli scacchi grazie al padre, Yuri (Maestro FIDE), e alla madre, anch’ella scacchista (Candidato Maestro).

Un’ascesa irresistibile

Non saranno certo stati scacchi di diaspro, la pietra pregiata per cui va famosa Orsk e di cui Carlo VI possedeva una scacchiera, quelli su cui ha imparato i rudimenti del gioco, ma il talento della giovane Sasha deve essersi mostrato presto, visto che, portata dal padre a sei anni al circolo di Orsk, nell’Agosto del 2007 iniziò la sua avventura agonistica. Da lì ha infilato una serie di vittorie nei Campionati giovanili europei e mondiali di categoria: Mondiale Under 10 nel 2008, Europeo Under 12 nel 2010, Europeo e Mondiale Under 14 nel 2011, Europeo e Mondiale Under 18 nel 2012 (a 14 anni!) e Mondiale Under 20 due volte, nel 2013 e nel 2014.

La Goryachkina premiata al Campionato del Mondo Junior del 2013

Insomma, un specie di rullo compressore che non poteva non attirare l’attenzione della Federazione Russa, ma anche una ragazzina molto timida che andava, e tuttora va, ai tornei sempre accompagnata dal padre. Dopo l’importante decisione si spostarsi a Salekhard, nel nord della Russia, per frequentare la “Anatoly Karpov Polar Chess School”, Sasha ha iniziato a lavorare con il GM Belov. Ha poi lavorato col GM Ruslan Scherbakov, ma fino a qualche mese fa non aveva più un allenatore in pianta stabile.

In una rara intervista del 2013, Aleksandra diceva a Eteri Kublashvili di preferire avversarie donne, perché gli uomini sono “troppo preparati e troppo forti per me: quando vai in svantaggio non si fanno certo sfuggire la vittoria; con le donne è possibile recuperare“. In realtà questo suo atteggiamento apparentemente rinunciatario non le ha evitato di continuare a crescere e a partecipare alle competizioni Open.

Una Petrosian in gonnella

Nonostante una apparizione non brillante al Torneo C di Wijk aan Zee nel 2013, la ragazza ha iniziato ad essere una partecipante regolare alla Superfinale del Campionato russo, che ha già vinto due volte, nel 2015 e nel 2017.

Dopo la vittoria del 2015, Sergey Shipov, uno che di scacchi se ne intende, l’ha definita “Una Petrosian in gonnella“, intendendo con ciò descrivere uno stile strategico, logico e tatticamente sottile: un po’ il contrario della sempre sorridente e guascona Valentina Gunina, per intenderci.

Aleksandra Goryachkina nel 2016 (foto di Andreas Kontokanis)

Non si trovano, infatti molti esempi di combinazioni brillanti da parte della Goryachkina, ma le sue vittorie sono spesso frutto di un controgioco posizionale o dello sfruttamento della superiorità degli alfieri contro i cavalli, come nella partita che segue.

Verso il titolo di Grande Maestro

La Goryachkina ha guadagnato il titolo di WGM molto presto, ovviamente, ma non ha impiegato molto anche a diventare un Grande Maestro. Lo ha fatto guadagnando le tre norme nel 2015 (vittoria nella Superfinale del Campionato russo), nel 2017 (Campionato Individuale Europeo, dove giunse seconda) e nel 2018 (Torneo Aeroflot). E’ diventata GM all’età di 19 anni e 5 mesi, quinta di sempre per precocità tra le ragazze.

Alexandra Goryachkina in azione

E, strada facendo, ha raggiunto e superato i 2500 punti Elo, raggiungendo il suo massimo di 2535 proprio poco prima delle Olimpiadi di Batumi, dove sta giocando come seconda scacchiera della nazionale russa. In effetti, Sasha gioca con la nazionale russa da anni: la sua prima apparizione alle Olimpiadi è del 2016 a Baku, ma ha giocato il Campionato Europeo a squadre nel 2013 (il suo debutto), 2015 e 2017, contribuendo a vincere le ultime due edizioni. Ha anche partecipato alle edizioni 2015 e 2107 della Coppa del Mondo a squadre, vincendo l’ultima edizione.

Le ragazze russe felici dopo la vittorie nel Campionato del Mondo a Squadre del 2017 (dal sito di Alexandra Kosteniuk)

Le ambizioni di titolo mondiale

Nonostante un carattere schivo e timido (non la vedrete mai dare interviste, pubblicare una sua foto o postare qualcosa sui social), Sasha non può nascondere le sue ambizioni nel ciclo del Campionato del mondo femminile. Due le sue partecipazioni fino ad ora al Campionato knock-out FIDE, nel 2015 e nel 2017; in entrambe le occasioni è però uscita al secondo turno, dando l’impressione di una ragazza non particolarmente forte dal punto di vista mentale nei match individuali.

Aleksandra Goryachkina al Campionato del Mondo del 2017 a Teheran (Foto di David Llada)

In effetti è chiaro che una giocatrice che ormai ha più di 10 anni di carriera e di successi alle spalle deve avere la forza e il carattere vincente che servono per primeggiare, ma la ragazza ancora è soggetta a momenti di pausa, in particolare nei momenti critici dei tornei. La sconfitta dell’ultimo turno alle Olimpiadi di Baku e quella all’ultima Superfinale russa sono forse la spia della difficoltà a rendere al meglio quando sotto pressione. Qualcosa su cui lavorare, possibilmente con un forte allenatore, che non so, al momento, se abbia.

Le Olimpiadi di Batumi

Il torneo di Aleksandra non è stato brillante fino ad ora. Due patte iniziali (la prima delle quali agguantata dopo aver seriamente rischiato di perdere) e una vittoria contro un’avversaria debole non la possono soddisfare. Complice la sconfitta al secondo turno, la Russia è costretta a giocare un torneo in rimonta ed è praticamente obbligata a vincere sempre a causa del probabile basso Sonneborg-Berger (variante Olimpiadi) in caso di spareggio. Il suo contributo sarà indubbiamente decisivo.

Sasha Goryachkina alle Olimpiadi di Batumi, 3° turno (Foto di Goga Chanadiri)

La Goryachkina nasconde in una struttura da scricciolo una notevole robustezza e caparbietà, che le hanno portato, assieme ad un indiscusso talento, molte vittorie in passato e l’hanno portata al sesto posto nella classifica Elo mondiale femminile. Non è una meteora, la russa di Orsk e, con il suo ritmo lento e progressivo, sono sicuro che potrà giocarsi le sue chances in chiave titolo mondiale.

Alexsandra Goryachkina con il padre a Sochi 2017

Se posso darle un suggerimento, partecipi un po’ di più agli aspetti sociali degli scacchi, si faccia intervistare, possibilmente impari un po’ di inglese e, soprattutto, sorrida di più: sulla scacchiera tutti abbiamo il nostro “sguardo“, ma una volta finita la partita si può tornare ad essere una ragazza (da oggi) ventenne e sorridere alla vita.

Dopo la premiazione del Campionato Europeo Individuale del 2017

Auguri di nuovo, Sasha.

 

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