#NepoDing – Ding Liren Campione del Mondo dopo un tie-break epico
7 min read
Ding Liren è il nuovo Campione del Mondo (Foto FIDE / Anna Shtourman)
(Uberto Delprato)
Ding Liren è Campione del Mondo. Dopo un tie-break Rapid tiratissimo ha vinto il match contro Ian Nepomniachtchi e succede quindi a Magnus Carlsen nella serie storica dei vincitori della competizione più prestigiosa del mondo degli scacchi. E’ stato un match bellissimo da tutti i punti di vista, con due forti giocatori che si sono affrontati a viso aperto, senza timore di perdere e con la consapevolezza di poter recuperare dopo una eventuale sconfitta. Purtroppo per Nepo, che perde per la seconda volta un match per il titolo, l’unica volta che si è trovato indietro nel punteggio è stata proprio dopo l’ultima partita dello spareggio. Congratulazioni meritatissime ad entrambi e un “Bravo!” di cuore a Ding Liren che ha mostrato superlative qualità scacchistiche, caratteriali ed umane per superare la difficoltà iniziali, riportare in parità un match che gli stava sfuggendo e vincere coraggiosamente la partita decisiva dello spareggio.

Difficile riassumere in un post tutto quello che è successo ieri durante uno degli spareggi più drammatici a cui ho assistito. Tutto ciò che sono state 14 partite mai banali si sono condensate in 4 partite Rapid che, fedelmente all’approccio combattivo che hanno mostrato i due sfidanti, sono state interessanti, complicate e emozionanti.
Rapid 1: Ding-Nepo ½-½

Ding con il Bianco ha deciso di impostare la prima partita in maniera modesta. Da quando si è saputo, a metà match, che parte della sua preparazione era finita per essere accessibile pubblicamente su lichess, il cinese si è trovato senza nuove idee su cui contare, quindi ha deciso, pragmaticamente, di giocare aperture poco pretenziose e puntare sulle sue abilità in mediogioco.
Una partita iniziata in maniera apparentemente tranquilla, che è vissuta prima sulla posizione anomala dell’Alfiere bianco in e3 e poi sulle debolezze dello schieramento del Bianco in c5 ed f3. Ding si è difeso bene e Nepo, se pur sempre in vantaggio di tempo, non è riuscito a creare veri problemi.
Rapid 2: Nepo-Ding ½-½

Nepo ha insistito a giocare la Spagnola anti-Marshall con d3 e stavolta ha usato un’altra variante, con la spinta in a4. Dopo qualche schermaglia sul lato di Donna, il Bianco ha ottenuto qualcosa al centro, ma come nella prima partita il russo non è stato in grado di costruire sul piccolo vantaggio che ha avuto.

Di nuovo una Spagnola in cui Nepo riesce a creare qualcosa senza riuscire a concretizzare. Ding, comunque, non ha giocato passivamente e, a costo di prendere qualche rischio posizionale, ha cercato di costruire del gioco sul lato di Donna.
Rapid 3: Ding-Nepo ½-½

Un’altra apertura poco pretenziosa, che però non è una completa novità. Dopo numerosi cambi, la posizione mostrava un possibile vantaggio per il Bianco vista la posizione passiva dei pezzi Neri, ma in poche mosse Nepo è riuscito a sciogliersi e a forzare la patta in un finale di alfieri di colore contrario.
La partita forse meno interessante dello spareggio, con Nepo che patta con il Nero senza particolari problemi.
Rapid 4: Nepo-Ding 0-1

Una partita eccellente dal punto di vista agonistico e tecnico. Lasciate perdere quello che vi potrebbero dire i vari motori e immedesimatevi nel momento del match: ultima partita prima degli spareggi Blitz, stanchezza e tensione accumulata, sensazione che con il Bianco Nepo abbia sempre ottenuto qualcosa… tutto sembrava indicare un’altra partita in cui il russo avrebbe provato a forzare per la vittoria.

Una partita epica nel suo drammatico svolgimento. E’ un peccato che un così bel match sia stato deciso da una singola partita Rapid, ma le emozioni che questa partita ha suscitato sono una evidente dimostrazione di ciò che sono gli scacchi, specialmente a tavolino: lo scontro tra due persone, due personalità e due volontà, che trascende la fredda logica delle valutazioni del computer.
Lo sgomento e la gioia
La decisione di Ding di evitare la ripetizione di mosse che avrebbe portato alle partite Blitz è sicuramente il momento più significativo del tie-break e ciò che verrà ricordato negli anni a venire.

Vi mostro l’esatto momento in cui Ding ha giocato 46… Tg6, frustrando le aspettative di Nepo sull’aver già assicurato il passaggio al Blitz.
Il momento critico della 4ª partita Rapid: Ding rifiuta la ripetizione di mosse e gioca 46… Tg6 (dalla diretta FIDE)
Un altro momento iconico del match è l’abbandono di Nepo, con Ding Liren che rimane alla scacchiera con le mani sugli occhi, sopraffatto dall’emozione. Scene e fotografie che rimarranno a lungo nei ricordi di chi li ha vissuti, anche se solo come spettatore.
Queste scene sono state immortalate da Stev Bonhage in una serie di foto che vi propongo senza ulteriori commenti.

Nepo ha abbandonato velocemente la scena, lasciando Ding Liren a controllare il flusso di emozioni che lo stava attraversando: “So bene come in quel momento avrei potuto anche mettermi a piangere” ha poi confessato il cinese in conferenza stampa.

Questi primi momenti in cui Ding Liren è rimasto solo, senza nessuno e prima di incontrare le persone del suo entourage, gli addetti ai lavori o gli spettatori, sono stati ovviamente ricchi di emozioni. Immagini, magistralmente catturate, che ci restituiscono una dimensione fragile e intima ben diversa dalla sicurezza e soddisfazione agonistica che hanno sempre trasmesso le vittorie di Carlsen. Impagabile.

Anche l’abbraccio con chi è stato vicino per queste lunghe settimane a Ding Liren dice molto sul modo con il quale il cinese ha vissuto il match e sta vivendo la vittoria. “In questo match c’è molto della mia anima” ha detto e in queste foto e nel suo sorriso timido si vedono bene questi elementi di fondo dell’uomo che è Ding Liren.

Sono sinceramente dispiaciuto per Nepomniachtchi, che oggettivamente aveva secondo me più “diritto sportivo” di vincere il match. In fin dei conti, Ding Liren non si era qualificato per il Torneo dei Candidati (è entrato sostituendo Karjakin squalificato dalla FIDE ed ha anche dovuto giocare una trentina di partite in un mese in tornei in Cina organizzati ad hoc per ottenere i requisiti), non ha vinto il Torneo dei Candidati (superando Nakamura per il secondo posto solo all’ultimo turno) e non è mai stato in testa al match se non dopo l’ultima partita di spareggio.

Purtroppo, nello sport c’è chi vince e c’è chi perde ed oggi quest’ultima parte è toccata a Nepo. Gli auguro di ritrovare presto il suo equilibrio e di poter lanciare una nuova sfida al titolo. Se lo merita.
La storia del match in numeri
Questi i risultati finali delle due fasi del match. Cliccando sul numero della partita si apre il post relativo.
WCC 2023 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | TOT |
Ding Liren |
½ | 0 | ½ | 1 | 0 | 1 | 0 | ½ | ½ | ½ | ½ | 1 | ½ | ½ | 7 |
Nepomniachtchi | ½ | 1 | ½ | 0 | 1 | 0 | 1 | ½ | ½ | ½ | ½ | 0 | ½ | ½ | 7 |
Nepomniachtchi ha sicuramente molto da recriminare per come ha mancato più di un’occasione di chiudere il match e gli va dato atto di avercela messa tutta.

In conferenza stampa il russo ha cercato di mantenere un certo contegno e, onestamente, dispiace vederlo finire un match mondiale sconfitto di nuovo. La sua superiorità sugli altri nei cicli mondiali degli ultimi anni è stata chiara, ma i match sono una competizione a parte.
WCC 2023 – tie-break |
1 | 2 | 3 | 4 | TOT |
Ding Liren |
½ | ½ | ½ | 1 | 2½ |
Nepomniachtchi | ½ | ½ | ½ | 0 | 1½ |
Gli spareggi, poi, sono una sfida principalmente psicologica e per vincere spesso non basta saper giocare bene. Carlsen ci ha mostrato con Karjakin e con Caruana come le sue indubbie capacità alla cadenza Rapid abbiano condizionato i suoi avversari, sconfitti nettamente; oggi Ding Liren ci ha mostrato un’altra faccia della sfida: il coraggio. Quello a cui si è affidato quando ha rifiutato il perpetuo nella 4ª partita Rapid. Ha scherzato con il destino? Forse, ma, come si dice, “la fortuna aiuta gli audaci” e, ieri, anche la dea Caissa ha voluto premiare chi ha preso più rischi.

Adesso si apre una nuova era, senza Magnus Carlsen come Campione del Mondo. Non cambierà nulla dei rapporti di forza tra i giocatori, ma adesso dobbiamo davvero sperare che a Ding Liren sia permesso di viaggiare e giocare molti tornei: gli scacchi hanno tanto da mostrare e da guadagnare con un campione così modesto e mentalmente forte.
Sarà un esempio diverso dal “cannibale” Carlsen, più umano e, credo, più in grado di suscitare simpatie e motivare i giovani appassionati a impegnarsi negli scacchi. Tornerò su questi argomenti in un post successivo più ragionato su cosa ci affida questo match per i prossimi anni.

Grazie a tutti coloro che hanno seguito le nostre cronache. Siete stati in molti e, con l’inevitabile concorrenza delle dirette e dei social, non era affatto scontato. Grazie.
il comportamento del cinese è sicuramente bello e lo fa apprezzare come persona, ora speriamo riesca ad affermare la sua forza. lo vedremo nei tornei con i topten e e carlsen e se ci sono troppe sconfitte metterebbe in ombra il valore di campione del mondo, speriamo gli dia piu sicurezza perche’ magari lui stesso pensa: si ho vinto il titolo di wcc ma tizio caio etc sono tutti piu forti di me ad iniziare ovviamente da carlsen
aggiungo: c’e’ qualcosa di cambiato che non mi torna, un tempo il campione del mondo coincideva col piu’ forte, quando il wcc era kasparov fischer karpov botwinnik nessuno dubitava che fossero anche i piu’ forti, oggi invece se il wcc è un ponamariov topalov liren dico si vabbe’ sei un topten ma non sei il piu forte. Voglio dire che un top ten puo’ anche vincere un torneo importante la settimana che sei in forma smagliante ma il meccanismo per il wcc dovrebbe essere tale per non avere queste ambiguità. ovviamente il discorso è applicabile anche ad altri sport ma la parola campionedelmondo per me deve significare e individuare il piu’ forte.
Ponomariov e Topalov sono sempre indicati come “Campioni FIDE”, nel mio manuale addirittura il loro titolo è totalmente ignorato ed è data solo la linea di successione ”classica” (Karpov-Kasparov-Kramnik-Anand). Si parla comunque di fatti di quasi vent’anni fa.
Ding è il primo “vero” Campione ad essere chiaramente non il più forte, almeno dai tempi di Euwe, e la situazione è nata solo perché il più forte ha rinunciato alla corona. A mio parere il meccanismo per assegnare il titolo funziona parecchio bene da almeno un decennio.
però questo ding ha avuto anche tanta fortuna l’esclusione di karjia il ritiro di carlsen etc, iniziai a giocare a scacchi dicendo a scacchi la fortuna non esiste, non è come nelle carte che parti con 2 jolli di mano e io niente, qui si gioca ad armi pari… invece mi sono dovuto ricredere anche negli scacchi la fortuna a volte salta fuori in tante occasioni. ma non gli roderà il culo a caruana o naka che penseranno di essere piu forti ma non hanno avuto la stessa fortuna ? mah
Nakamura ha detto di non avere rimpianti perché se fosse arrivato primo o secondo ai Candidati, a suo dire, Carlsen avrebbe accettato di stare nel match pur di impedirgli di diventare Campione.
Caruana invece, immagino, di rimpianti ne avrà parecchi, specie per quella partita finale dei Candidati in cui perse la seconda posizione e con essa il biglietto per Astana.
A Ding, è innegabile, è andata molto bene, una successione di circostanze fortunate con anche l’aiutino della federazione cinese in forma di tornei di comodo per consentirgli di raggiungere i criteri di qualificazione ai Candidati. Tuttavia il cinese ha dovuto per tutta la vita affrontare le difficoltà di giocare a scacchi in un Paese dove di scacchi non si parla, a cui si sono aggiunte le enormi restrizioni ai viaggi nell’era del Covid. Forse non è un predestinato come Carlsen, ma si è guadagnato il titolo col sudore della fronte.
io continuo ad essere perplesso circa il “A mio parere il meccanismo per assegnare il titolo funziona parecchio bene da almeno un decennio.” nepo e ding prendono legnate al superbet molto strano per quelli che si sono giocati il titolo che dovevano essere i piu forti. a me questi due non mi sembrano i piu forti ma solo 2 topten come gli altri topten e tutti possono perdere. Penso che non c’e’ uno piu forte (tolto carlsen) sono tutti grosso modo li, percio’ il titolo di campione del mondo che per me vuol dire “il piu forte” è finto.