Stranezze in apertura/16
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(del GM Sergio Mariotti)
Questa partita con Viktor Korchnoi forse non rispecchia del tutto il concetto di “stranezze in apertura”, anche se alla nona mossa gioco in modo anomalo e non come dice la teoria, però ero impaziente di presentarla ai nostri lettori in quanto è stata per me una delle vittorie più prestigiose della mia carriera.
Distruggere quello che era a quei tempi il vice-campione del mondo in una partita veramente avvincente, con sacrificio di pezzo sul suo arrocco, distruggere colui che è stato un pezzo di storia degli scacchi, mi ha dato tanto orgoglio e una grande soddisfazione. Il dilettante (io non sono mai stato professionista di scacchi) contro il grande professionista, Davide contro Golia (avevo 300 punti Elo in meno di lui), eppure non mi sono perso di animo né ho avuto paura, ho pensato solamente a vincere, anche perché il grande Viktor, di cui il mio maestro di Firenze Obolensky aveva una stima immensa e lo chiamava il maestro dei Grandi Maestri, non aveva esattamente la mia simpatia, anzi, al contrario. Perché, direte voi? Bene allora vi devo raccontare due episodi che erano successi tra me e lui al torneo del Banco di Roma del 1982, prima che si giocasse la partita che andrò a mostrarvi.
Tre giorni prima avevamo fatto una simultanea insieme, un giro ciascuno per divertire il pubblico. Solamente che quando toccava a me fare il giro, ad ogni mia mossa Korchnoi faceva la faccia disgustata, come se io giocassi molto male, quando invece, dopo la simultanea, gli dimostrai che tutte le mie mosse erano buone e che al contrario alcune delle sue non erano ottimali; e allora smise subito di analizzare e mi diede ragione. Poi la sera dopo ho invitato i giocatori del torneo a casa mia per una cena, e dopo al cena sono tornati tutti in albergo tranne Viktor, che è voluto rimanere per fare un match lampo con me: io a quei tempi ero molto forte nelle partite rapide, ma nonostante ciò il russo mi ha chiesto se mi offendevo se mi dava due minuti di vantaggio. Certo, io non ero nessuno e lui era un famoso giocatore, al che ho risposto di no ed abbiamo iniziato a giocare, ed ho vinto le prime tre partite per il tempo, perché con due minuti di vantaggio pensavo soltanto a giocare rapido. Dopo ciò, Korchnoi ha detto che era meglio giocare alla pari, e così abbiamo proseguito, ed ho vinto molte partite in più di lui. Non l’avessi mai fatto: mi ha tenuto fino alle 6 di mattina a giocare, vincendo alla fine molte partite, in quanto io ero stremato e non ce la facevo più, nonostante avessi diversi anni in meno di lui. Solo verso le sei ha deciso che era il momento di tornare al suo albergo, gli ho chiamato un taxi e se ne è finalmente andato!!
Il giorno dopo mi ricordo che dissi al buon Alvise Zichichi: “Questo mi ha scocciato, quando lo incontro in torneo vedrà cosa capita a coloro che metto sulla mia lista nera”. E infatti così è stato, e la mia vendetta è stata implacabile come potrete vedere!!
MARIOTTI – KORCHNOI
Roma 1982
Partita Viennese
Un caro saluto a tutti, Sergio Mariotti.
Se volete rivedere le altre “Stranezze in apertura” di Sergio Mariotti:
- Stranezze in apertura/1
- Stranezze in apertura/2
- Stranezze in apertura/3
- Stranezze in apertura/4
- Stranezze in apertura/5
- Stranezze in apertura/6
- Stranezze in apertura/7
- Stranezze in apertura/8
- Stranezze in apertura/9
- Stranezze in apertura/10
- Stranezze in apertura/11
- Stranezze in apertura/12
- Stranezze in apertura/13
- Stranezze in apertura/14
- Stranezze in apertura/15
Sergio Mariotti è nato a Firenze il 10.8.1946. Campione italiano nel 1969 e 1971, MI nel 1969 e GM (il primo italiano) nel 1974, dopo il bronzo individuale alle Olimpiadi di Nizza, quando la rivista “Chess Magazine” lo battezzava come “The italian fury”. Nel 1976 è stato buon 10° all’Interzonale di Manila. In Italia ha vinto ovunque negli anni ’70, ma all’estero ha giocato pochi tornei, anche per motivi di lavoro. E’ stato Presidente FSI (1994-1996) e in seguito commissario tecnico della squadra nazionale.