Ed è già Wijk aan Zee 2020!
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(UnoScacchista)
Come ogni anno, la stagione scacchistica di alto livello si apre con il torneo ospitato nella cittadina olandese di Wijk aan Zee. Da qualche anno la sua denominazione è Tata Steel Chess, in onore del suo principale sponsor, ed è sinonimo di un mix di grandi campioni e di giovani speranze, di giocatori da ogni parte del mondo e di eccellenze locali, di top players e di appassionati che combattono nei tornei di contorno: insomma, un vero classico.
Anche quest’anno, per l’82ª edizione, si giocheranno il torneo “Master” e il torneo “Challengers”, entrambi con 14 partecipanti che giocheranno un torneo all’italiana a singolo girone, per un totale di 13 turni. I tornei inizieranno sabato 11 gennaio per concludersi domenica 26 gennaio, con giornate di riposo previste per il 15, il 20 e il 23 gennaio.
💙♟ | Tomorrow the #TataSteelChess Tournament is finally going to start! Will we see you in #WijkaanZee? pic.twitter.com/GQeZpZxx0c
— Tata Steel Chess (@tatasteelchess) January 9, 2020
Due generose settimane di scacchi, all’interno delle quali è prevista la caratteristica tappa “on tour”, ovvero in una sede diversa da quella di Wijk aan Zee. Quest’anno sarà il turno di Eindhoven e più precisamente lo stadio “Philips”, rappresentato nell’immagine di apertura: una tradizione, quella dei tornei itineranti, molto cara agli olandesi fin dai tempi del match mondiale Alekhine-Euwe del 1935.

Guardiamo assieme i giocatori che si sfideranno nel torneo “Master”.
I “Big”
Magnus Carlsen torna di nuovo a Wijk aan Zee, un torneo che ama molto e che ha già vinto 7 volte nelle sue 12 partecipazioni. E che nessuno dica che al norvegese potrebbero mancare motivazioni! E’ stato chiaro a tutti, e lo ha riassunto molto bene Kramnik, che Carlsen ha una voglia di vincere probabilmente senza eguali, quindi… impossibile non considerarlo il favorito numero 1 del torneo.
Fabiano Caruana proverà a riprendere il filo del discorso che nel 2019, dopo il match mondiale di Londra, si è interrotto. Nessuna vittoria di prestigio per lui l’anno scorso e solo il primo posto a pari merito (ma secondo per spareggio tecnico dietro Wang Hao) al FIDE Grand Swiss dell’Isola di Man lo ha visto vero protagonista. Il Tata Steel Chess è chiaramente un appuntamento di prestigio, adatto a verificare lo stato di preparazione per l’obiettivo principale di Fabiano nel 2020: il Torneo dei Candidati.
Anish Giri, idolo locale, proverà a ripetersi sul livello degli ultimi due anni: secondo sia nel 2019 sia nel 2018 (quando fu battuto agli spareggi rapid da Carlsen). Anche per lui un 2019 un po’ sottotono, illuminato però dalla qualificazione per il Torneo dei Candidati (per media Elo) e dalla vittoria al torneo di Shenzen.
Altro Top Ten è Wesley So, fresco Campione del Mondo FischerRandom. Anche per lui un 2019 nell’ombra di Carslen (destino comune a tutti…), senza neanche la soddisfazione di essersi qualificato per il Torneo dei Candidati: WaZ è un’ottima occasione di riaffermare il suo posto tra i big del panorama internazionale.
Va incluso in questo gruppo anche l’intramontabile Viswanathan Anand che, fresco dei suoi primi 50 anni, continua a girare il mondo e a mostrare classe e qualità come e meglio di tanti giovani talenti. Una prova? Nonostante i 65 Grandi Maestri che può vantare l’India, Anand continua ad essere il numero 1, talvolta avvicinato ma mai superato.

i “giovani leoni”
Come tradizione, gli organizzatori del Tata Steel Chess cercano sempre di offrire opportunità a giovani talenti che si sono messi in luce nell’anno precedente. Ne beneficiò a suo tempo Carlsen (quando il torneo si chiamava Corus e c’era ancora il torneo C), ma anche i nostri Vocaturo (che vinse il Corus C nel 2011) e Brunello ebbero la loro occasione di brillare.
Non posso non mettere come primo nome l’iraniano Alireza Firouzja, grande protagonista degli ultimi mesi, culminati con il terzo posto nel Campionato Mondiale Rapid e in un’ottima prestazione nel Campionato Mondiale Blitz (in cui ha “rischiato” di battere Carlsen). Ad aggiungere notorietà al suo nome anche la recente decisione di lasciare la Federazione iraniana e di giocare sotto l’egida della FIDE: vedremo presto quale Federazione riuscirà a convincere Alireza, giocatore che arricchirebbe qualunque nazionale e qualunque movimento scacchistico.
Altri nomi importanti sono quelli del polacco Jan-Krzysztof Duda e del russo Vladislav Artemiev, stelle nascenti dello scacchismo europeo. Duda si è ottimamente comportato nel 2019, mentre Artemiev è stato protagonista di un grande inizio di anno, per poi rallentare un po’.
Continuiamo con lo statunitense Jeffery Xiong, l’autentico nome nuovo degli scacchi USA e recente condomino del “club 2700”. A soli 19 anni, Xiong ha finalmente la possibilità di confrontarsi con i migliori al mondo e, al pari degli altri ragazzi, tenterà di dimostrare che la sua presenza non è solo casuale.
Secondo rappresentante olandese, il ventenne Jorden van Foreest è uno dei rappresentanti di una famiglia al cui interno la “forza (degli scacchi) scorre potente” (Cit. Yoda): oltre al fratello Lucas, a Roma abbiamo conosciuto la terribile sorellina Machteld. Certo l’anno scorso è arrivato ultimo, ma un anno di studio ed allenamento a quell’età fa miracoli!

Gli “altri”
Può sembrare riduttivo definirli così, vista la loro bravura, ma in effetti gli ultimi quattro giocatori non appartengono ad una categoria ben precisa, se non quella dei “forti GM”.
Comincio, volentieri, da Nikita Vitiugov che ha sostituito all’ultimo minuti l’invitato Ian Nepomniachtchi. Il “GM col codino”, infatti, ha lamentato una fine 2019 fin troppo stressante ed ha preferito ricaricare le batterie in vista del Torneo dei Candidati, per il quale ha arraffato l’ultimo posto disponibile a scapito del francese Maxime Vachier-Lagrave. In ogni caso, Vitiugov non è un semplice rimpiazzo, ma un giocatore che ha giocato benissimo negli ultimi due anni, aggiungendo anche una capacità di commentare brillantemente l’esito dei tornei con frasi molto profonde. A lui vanno i miei personali auguri per un grande WaZ 2020.
Non si può comunque prendere sottogamba Yu Yangyi, unico rappresentante del movimento cinese (sicuramente a causa della preparazione per il Torneo dei Candidati a cui Ding Liren e Wang Hao si staranno sottoponendo, magari con l’aiuto dell’altro grande assente, Wei Yi). Yu non è certamente un giocatore di secondo piano e il suo quarto posto alla FIDE World Cup 2019 ne dà ampia testimonianza.
Sarà anche della partita uno dei giocatori più interessanti del gruppo, il russo Daniil Dubov. Giocatore di grande fantasia in particolare in apertura, è stato Campione del Mondo Rapid nel 2018, quando superò il suo amico (e “boss”) Carlsen. Da lui ci si aspetta molta qualità e molto spettacolo, anche a scapito del risultato finale.
Chiudo con il vincitore del torneo Challenger del 2019, il bielorusso Vladislav Kovalev, all sua prima apparizione sul grande palcoscenico. E’ vero che potrebbe rappresentare il classico “punto che cammina”, ma WaZ ci ha abituato alle sorprese e il ventiseienne di Minsk vorrà sicuramente farsi notare per guadagnare nuovi inviti di prestigio.

Il torneo Challenger
Guardiamo anche rapidamente i giocatori che si batteranno per conquistarsi un post nel torneo Master del 2021. Anche in questo caso un mix di esperienza e gioventù.
Partiamo dai giovanotti di buone speranze: l’uzbeko Nodirbek Abdusattorov (15 anni, che ha molto impressionato al recente Campionato Mondiale Rapid e Blitz di Mosca), l’indiano Nihal Sarin (15 anni, da tempo sulla scena europea e accreditato come uno dei successori di Anand), l’australiano Anton Smirnov (18 anni, visto di recente al Roma Città Aperta) e l’olandese Lucas Van Foreest (18 anni, fratello di Jordeen e Campione Nazionale olandese).
Si aggiungono a questi quattro ragazzi, tutti GM, tre giovani IM: il tedesco Vincent Keymer (15 anni, che tanto ha fatto parlare di sé per le sue prestazioni ai tornei Grenke degli ultimi due anni), la kazaka Dinara Saduakassova (23 anni, che di recente ha superato i 2500 Elo) e l’olandese Max Warmerdam (19 anni, che ha vinto il torneo di qualificazione del 2019).
Completano il tabellone altri bei nomi, alcuni dei quali non sfigurerebbero di sicuro nel torneo Master: lo spagnolo David Anton Guijarro (24 anni), lo svedese Nils Grandelius (26 anni), l’azero Rauf Mamedov (31 anni), l’ucraino Pavel Eljanov (36 anni), l’indiano Surya Shekhar Ganguly (36 anni) e gli olandesi Erwin L’Ami (34 anni) e Jan Smeets (34 anni).

E adesso che sapete tutto (o quasi) del Tata Steel Chess 2020, non resta che aspettare la cerimonia di apertura con il sorteggio degli accoppiamenti e goderci le partite. Nel frattempo, vi mostro una simpatica foto che mostra come venivano sorteggiati i colori nel 1964 per il torneo che all’epoca si chiamava “Hoogovens” e si giocava a Beverwijk (non lontano da Wijk aan Zee).

Nella foto, da sinistra, l’olandese Jan Hein Donner (con la sua immancabile sigaretta), il serbo (allora jugoslavo) Borislav Ivkov, il danese Bent Larsen, e i sovietici (estoni) Iivo Nei e Paul Keres. Altri tempi…