Uno Scacchista

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#WWCC2019/20 – Inizia il match tra Ju Wenjun e Goryachkina

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(Uberto D.)
Domenica 5 gennaio inizia il match mondiale valido per l’assegnazione del titolo di Campionessa del Mondo. L’attuale Campionessa, la cinese Ju Wenjun, affronterà in un incontro di 12 partite la vincitrice del Torneo delle Candidate, la russa Aleksandra Goryachkina. Il match si svolgerà in due parti: le prime 6 partite a Shanghai dal 5 al 12 gennaio e le altre partite (incluso eventuale spareggio) a Vladivostok dal 16 al 23 gennaio, con lo spareggio programmato per il 24 gennaio.

Un match che riprende la tradizione

Dopo 20 anni, il ciclo per il titolo mondiale femminile torna alla formula del match tra la Campionessa in carica e la vincitrice del Torneo delle Candidate: l’ultimo ciclo simile fu quello del 1995-1999, vinto dalla cinese Xie Jun sulla russa Alisa Galliamova, anche se sul match aleggiò l’ombra del forfait della campionessa uscente, Susan Polgar, che dovette rinunciare a causa della sua gravidanza.

Xie Jun fu la prima giocatrice non sovietica a vincere il titolo nel 1991 e fino ad oggi solo Alexandra Kosteniuk nel 2008 è riuscita a riportare il titolo in Russia: comprensibile l’attenzione che la federazione e i media russi stanno ponendo sul match e le aspettative riposte nella giovane (21 anni) Goryachkina.

Negli ultimi 20 anni il titolo, assegnato alternativamente con un torneo knock-out tra 64 giocatrici o con un match tra la Campionessa uscente e la vincitrice del Fide Grand Prix, è rimasto prevalentemente in Cina con di nuovo la Xie Jun (2000) e poi la Zhu Chen (2001), la Xu Yuhua (2006), la Hou Yifan (2010, 2011, 2013 e 2016), la Tan Zhongyi (2017) e infine la Ju Wenjun (2018, due volte). I brevi interregni della bulgara Antoaneta Stefanova (2004), Alexandra Kosteniuk (2008) e delle ucraine Anna Ushenina (2012) e Mariya Muzychuk (2015) non hanno interrotto quello che ha tutte le caratteristiche di un dominio, per cui anche Ju Wenjun sentirà su di sé la pressione della Federazione e degli appassionati cinesi.

Insomma un match che ha tutte le caratteristiche per essere teso ed interessante, al di là della diversa esperienza e storia delle due protagoniste.

La campionessa

Ju Wenjun ritratta da David Llada alle Olimpiadi di Batumi nel 2018

Ju Wenjun compirà 29 anni a fine gennaio ed è una protagonista della scena scacchistica da circa 15 anni, avendo partecipato al suo primo Campionato del Mondo nel 2006. Ha raccolto da qualche anno l’eredità di Hou Yifan, che ha praticamente abbandonato gli scacchi agonistici a soli 23 anni per seguire una carriera universitaria in Inghilterra, dimostrando risultati e continuità, e riuscendo anche a superare la barriera dei 2600 Elo (quinta e per ora ultima donna a farlo).

La sua esperienza in match lunghi non è troppo superiore a quella della sfidante (solo il match del 2018 con la Tan Zhongyi), ma raccoglie sicuramente i favori del pronostico, vista la sua lunga pratica ai più alti livelli e la provata capacità di ottenere risultati sotto pressione. Ad esempio, nel 2018 ha vinto prima il match mondiale contro Tan Zhongyi, poi il campionato mondiale nel formato knock-out e infine il mondiale Rapid, oltre all’oro di squadra e individuale in prima scacchiera alle Olimpiadi di Batumi: serve altro per dimostrare la forza della campionessa in carica?

La sfidante

Aleksandra Goryachkina alla conferenza stampa del 24 dicembre 2019 (Foto di David Llada)

Discorso diverso per Alexandra Goryachkina. Classe 1998, anche lei è sulla scena scacchistica da molti anni (vinse il Mondiale Under 10 nel 2008 e poi l’Europeo Under 12 nel 2010, l’Europeo e il Mondiale Under 14 nel 2011, l’Europeo e il Mondiale Under 18 nel 2012 [a 14 anni!] e il Mondiale Under 20 due volte, nel 2013 e nel 2014), ma la sua ascesa è stata in qualche modo più lenta. Ha conquistato il titolo di GM nel 2018 a 19 anni (quinta giocatrice più giovane di sempre), ma per qualche motivo ha sempre dato l’impressione di essere un passo indietro rispetto alle migliori.

Pur avendo già vinto per due volte il titolo di campionessa assoluta russa (2015 e 2017), è stato solo nel 2019 che la sua carriera ha avuto la vera svolta, con la vittoria nel Torneo delle Candidate. Ricorderete come, qualificata come prima riserva solo grazie alla rinuncia della Hou Yifan, Sasha ha prodotto un risultato eclatante, conquistando la qualificazione con due turni di anticipo e realizzando una prestazione impressionante per solidità e continuità.

Eppure… eppure… la Goryachkina sembra più solida e coriacea che brillante e creativa, in qualche modo ritagliandosi un ruolo di specialista della difesa e del contrattacco. In realtà la sua tecnica nei finali è eccellente e in un match è spesso più importante sbagliare poco che giocare in maniera fantasiosa.

Un solo precedente

La partita Ju Wenjun-Goryachkina del 10° turno al FIDE Grand Prix 2019 di Skolkovo

La storia tra le due giocatrici è pressoché inesistente: una sola patta nel recente FIDE Grand Prix di Skolkovo, dove la cinese ebbe il Bianco e mancò la vittoria per un soffio. Il motivo di questi pochi incontri è sicuramente dovuto al fatto che la Goryachkina raramente gioca tornei Open al di fuori dalla Russia, una scelta agonistica che tuttora fa della russa una sorta di mistero nelle competizioni ufficiali. Chissà se ciò risulterà un vantaggio o uno svantaggio: se da un lato i tornei in Russia sono sicuramente molto difficili, le caratteristiche richieste per primeggiare nelle competizioni Open (prima fra tutte la resilienza di fronte alle sconfitte) sono difficili da costruire in allenamento.

Una caratteristica del match, comunque, è una certa difficoltà nell’ottenere informazioni sulle protagoniste. Siamo ormai abituati a interviste in inglese e a interazioni tramite i social media, ma le due ragazze non offrono molte occasioni di conoscerle in questo modo: nessuna delle due ha una presenza attiva sui social e entrambe concedono interviste solamente nella loro lingua madre, quindi il vostro cronista… ha ben poco da offrire.

Qualcosa sulla preparazione

In realtà nelle ultime settimane la Federazione russa ha promosso molto l’immagine della Goryachkina, soprattutto nella conferenza stampa di fine anno, al termine della quale la sfidante ha rilasciato una breve intervista a ChessBase India. Fondamentale l’assistenza di Eteri Kublashvili che, da fotografa di molti degli eventi organizzati in Russia, si è trasformata in una provvidenziale traduttrice in inglese.

La sfidante ha preparato il match con meticolosità, ha dichiarato, senza però rivelare il nome dei suoi allenatori, secondo una prassi ormai consolidata da parte dei contendenti per un match mondiale. Non ha però negato di avere continuato a collaborare con Konstantin Landa, l’esperto GM e trainer che la aiutò nella preparazione e nella conduzione del Torneo delle Candidate.

Le ultime prestazioni nel FIDE Grand Prix delle due protagoniste del match sono state molto buone: entrambe sono arrivate sul podio a Skolkovo e la Goryachkina è arrivata prima a pari merito a Monaco. Comprensibilmente, nessuna delle due ragazze ha giocato il recente Campionato del Mondo Rapid e Blitz.

Qualche partita di presentazione

Per far apprezzare meglio le duellanti a chi non le conoscesse, vi presento 3 loro partite. La prima è la partita con la quale la cinese pareggiò i conti con Kateryna Lagno nel match di finale del Mondiale Knock-out del 2018, che poi sarebbe andata a vincere agli spareggi Rapid.


Dalle Olimpiadi di Batumi del 2018, vediamo la partita vinta dalla Goryachkina all’ultimo turno contro la cinese Shen Yang. La partita vinse il premio di bellezza per il torneo femminile e, anche se non proprio rappresentativa dello stile tipicamente posizionale della russa, dimostra come al momento giusto anche la ragazzina sappia tirare fuori gli artigli.


Ed ecco infine lo scontro diretto delle due ragazze a Skolkovo nel settembre scorso.


Il calendario di gioco

Tutto pronto per iniziare a Shanghai. La cerimonia di apertura, con il sorteggio dei colori, è programmata per oggi 4 gennaio, dopodiché il match andrà avanti con 3 coppie di partite inframezzate da una giornata di riposo. Le giornate di gioco a Shanghai saranno quindi il 5, il 6, l’8, il 9, l’11 e il 12 gennaio.

Il 13 gennaio il match si sposterà a Vladivostok, dove il 15 gennaio si svolgerà una seconda cerimonia di apertura. Le giornate di gioco a Vladivostok saranno poi il 16, il 17, il 19, il 20, il 22 e il 23 gennaio. Il tutto, ovviamente, a meno di conclusione anticipata del match perché una delle due giocatrici abbia raggiunto i 6,5 punti necessari.

In caso di match concluso sul 6 a 6, il 24 gennaio verrà giocato lo spareggio, previsto su un match 4 partite Rapid 25’+10″. In caso di risultato ancora in parità si svolgeranno fino a un massimo di 5 mini-match Blitz 5’+3″. Se permanesse ancora il risultato di parità dopo ben 14 partite di spareggio, sarà il momento della partita Armageddon, che verrà giocata con 5 minuti per il Bianco, 4 per il Nero, incremento di 2″ a partire dalla 61ª mossa e titolo al nero in caso di patta. Il colore per le giocatrici verrà sorteggiato ad ogni inizio di mini-match e prima della partita Armageddon, nel qual caso chi vince il sorteggio sceglierà con quale colore giocare.

Non resta che augurare all’arbitro, l’iraniana Shohreh Bayat, e alle giocatrici buona fortuna per un match che si preannuncia sicuramente interessante e, speriamo, equilibrato e divertente.

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