Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Il bilancio di un anno impossibile

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Si chiude oggi un anno che è impossibile non mettere in archivio come l’anno della pandemia. Ogni altro avvenimento, ogni altra notizia passa in secondo piano rispetto a quello che non solo è stata ma continua a significare questa COVID-19, la malattia che ci ha obbligato a cambiare e ripensare completamente il nostro modo di vivere e, in qualche modo, di essere.

Non sono le pagine di UnoScacchista il luogo dove analizzare gli impatti sulle nostre società della perdita di così tante vite umane e dell’isolamento sociale che quasi ovunque è stato adottato come strategia di contenimento dell’epidemia. Sembra che non abbastanza sia cambiato dell’ultima grande pandemia, quella di influenza “spagnola” di un secolo fa, quando la malattia si diffuse in ondate, facilitate dall’alternanza tra paura e volontà di dichiarare conclusa l’emergenza per tornare ad una vita normale. Oggi, al di là della sovrabbondanza di comunicazione e della strettissima connessione globale, c’è una grossa differenza: l’enorme speranza riposta nei vaccini, che già in passato hanno aiutato l’umanità a fermare se non a debellare malattie altrimenti inarrestabili. La scienza ha fatto la sua mossa, adesso tocca a noi individui decidere come proseguire.

I cicli mondiali

L’anno era iniziato con il match per titolo di Campionessa del mondo tra la cinese Ju Wenjun e la russa Aleksandra Goryachkina. Giocato tra Shanghai e Vladivostok, il match è arrivato fino al tiebreak, vinto dalla cinese, che ha quindi mantenuto il titolo.

Il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno della conclusione del ciclo per il titolo mondiale, con il match tra Carlsen e il vincitore del Torneo dei Candidati di Ekaterinburg. Sappiamo bene che dopo una preparazione complicata e la rinuncia di Radjabov il torneo è stato sospeso alla fine del girone di andata con Nepomniachtchi e Vachier-Lagrave in testa. Dopo un intempestivo annuncio di ripresa del torneo in novembre, il tutto è stato rimandato alla primavera del 2021, sperando in tempi migliori.

Si smonta tutto…

Le grandi manifestazioni e le Olimpiadi

I primi mesi dell’anno aveva messo in chiara evidenza tre giocatori: Magnus Carlsen, ovviamente, che ha continuato ad allungare la sua striscia di imbattibilità fermata a 125 partite da Jan-Krzysztof Duda ad ottobre durante il torneo “Altibox Norway Chess”, che il norvegese ha comunque vinto, Fabiano Caruana, vincitore del primo grande torneo dell’anno a Wjik aan Zee, e Alireza Firouzja, il giovane prodigio iraniano che non solo ha vinto il “Prague International Chess Festival” ma ha anche giocato, e molto bene, tutti i tornei più importanti dell’anno.

Purtroppo, da marzo in poi è stato un susseguirsi di cancellazioni di tornei di qualsiasi livello ed in ogni parte del mondo, incluso l’appuntamento biennale di maggior risonanza: le Olimpiadi. Si è tornati alla scacchiera solo a partire da Ottobre e con ovvie misure sanitarie speciali, alcuni tornei hanno fatto notizia quasi solo per il fatto di essere giocati a tavolino! In particolare in Russia si sono svolti tutto sommato regolarmente i Campionati russi a squadre e individuali, dove hanno brillato Ian Nepomniachtchi e Aleksandra Goryachkina, ormai stabilmente al secondo posto della classifica Elo femminile e in procinto di attraversare la soglia simbolica dei 2600 punti Elo.

La pandemia e gli scacchi

In questa situazione di isolamento forzato, gli scacchi hanno trovato il modo di mantenere e addirittura incrementare la visibilità e il numero di giocatori grazie al gioco online. E’ uno sviluppo che era già in atto da qualche anno e che la pandemia ha decisamente accelerato, da un lato avvicinando agli scacchi moltissimi “navigatori” dei social e del web, dall’altro obbligando la FIDE, gli organizzatori e i giocatori a creare tornei, offrire corsi, affiancare le partite con commenti dal vivo, aprire canali social e stream tematici… insomma a indirizzare decisamente e velocemente gli scacchi verso gli eSports.

La squadra russa durante le Olimpiadi online

Oltre a tornei tra i Top Players organizzati in vari formati dalle maggiori piattaforme commerciali, la FIDE ha addirittura organizzato le “Olimpiadi Online” che, pur con un formato ovviamente diverso, hanno permesso a giocatori di tutto il mondo di incontrarsi, anche se virtualmente. La conclusione non è stata delle più entusiasmanti a causa di alcuni problemi tecnici, ma alla fine Russia e India possono dire di aver vinto le Olimpiadi Scacchistiche del 2020.

Molte altre sono state le manifestazioni Rapid e Blitz organizzate durante l’anno e non è difficile dire che Carlsen ha fatto la parte del leone nell’accaparrarsi vittorie, saltuariamente superato solo da Hikaru Nakamura, Wesley So e Daniil Dubov (in grande evidenza nelle ultime settimane per la qualità di alcune sue vittorie).

Gli scacchi come “entertainment”

Come riflessione personale, devo dire che la trasformazione degli scacchi verso un formato più accessibile alle masse ha inevitabilmente creato un effetto di “banalizzazione” necessaria per attrarre nuovi appassionati e alimentato fenomeni tipicamente social (banter blitz, streaming, molto entertainment, scambio di battute …). Spero comunque che non finiranno per alimentare se stessi: gli scacchi sono divertimento ma non devono diventare solo intrattenimento e la loro complessità rappresenta la sfida che li rende interessanti. Esaltare mosse e combinazioni “semplici” per catturare l’attenzione e fidelizzare i principianti va bene, ma il passo successivo è far giocare meglio, non solo far giocare più persone, è raccontare la storia degli scacchi, non raccontare il presente come se fosse l’unico momento meritevole di attenzione.

Vista la situazione che penalizza le possibilità di guadagno per molti professionisti, si vedono anche sempre più iniziative di insegnamento e allenamento online, non solo con lezioni individuali ma anche con corsi organizzati: ciò è molto positivo e sarà interessante misurarne i risultati tra qualche anno.

Il ciclone “Beth”

Il panorama scacchistico del 2020 non sarebbe completo senza citare quello che è probabilmente stato il fenomeno positivo dell’anno: la serie Netflix “La Regina degli scacchi”. Vi rimando ai nostri post di presentazione e approfondimento per i dettagli sulla serie e sulle molte letture che se ne possono dare, ma è innegabile che grazie alla storia, in grado di appassionare anche chi di scacchi non sapeva nulla, e all’ottima realizzazione, che è riuscita a entusiasmare la maggior parte dei giocatori di scacchi, si è assistito a un vero e proprio boom per il nostro gioco. Dalla presenza sui media alla crescita decisa di presenze online sulle piattaforme di gioco (ma anche sulle pagine del nostro blog), Beth Harmon è stata sicuramente la protagonista in positivo di quest’anno, offrendo un ulteriore spinta alla diffusione del gioco.

Gli scacchi in Italia

Anche in Italia l’attività agonistica ha subito un blocco pressoché totale in primavera e si sono potuti vedere di nuovo tornei a tavolino solo dopo che sono state messe a punto le linee-guida per la loro organizzazione. I circoli ne hanno ovviamente sofferto e con loro tutti gli appassionati, di ogni livello: niente Campionati Assoluti (sostituiti, ovviamente, dai Campionati online vinti da Alessio Valsecchi e Olga Zimina, con Edoardo Di Benedetto e Marianna Raccanello Campioni Under 20), niente Campionato Italiano a Squadre, cancellati molti dei tradizionali Open. Dalla seconda metà del 2020 si è ricominciato a giocare ma il futuro è ovviamente legato all’andamento della pandemia.

E’ stato anche in Italia un anno di trasformazione dell’offerta scacchistica, grazie sia ad iniziative private sia all’azione della FSI. Da un lato abbiamo assistito allo “sbarco” in Italia di una corazzata come Chess24, che ha aperto il canale in italiano Chess24.it e offre commenti in diretta dei tornei più importanti da parte dei migliori giocatori italiani, dall’altro la FSI ha lanciato due iniziative di sicuro interesse per gli appassionati di ogni livello: il progetto “Scacchi per Tutti“, che offre corsi di scacchi on-line gratuiti per tesserati e non tesserati (ci piace segnalare il corso di Pierluigi Passerotti) e il canale Twitch “Federscacchi“, dove si possono seguire vari corsi di alfabetizzazione e la serie “A scuola dalle leggende”, sviluppata e condotta da Carlo Marzano, per chi vuole sapere di più su come gli scacchi si sono sviluppati nel corso dei secoli.

Molte altre iniziative sono state create per mantenere viva l’attenzione dei giocatori, soprattutto dei più giovani: da quelle di Lucio Ragonese con i suoi “Gran Tornei online”, a Stay@chess di “Alfiere Bianco” (con Alessandro Dominici e Sebastiano Paulesu attori principali), alle molte altre che sono annunciate regolarmente su Facebook.

La Federazione Scacchistica Italiana

E’ notizia di questi giorni l’elezione a Presidente della FSI di Luigi Maggi, che ha il difficile compito di non far rimpiangere il suo predecessore Gianpietro Pagnoncelli e di traghettare il movimento scacchistico verso i nuovi orizzonti online di cui abbiamo parlato, senza abbandonare ma anzi rinforzando i capisaldi storici (cultura, formazione, diffusione, competizioni) e creando nuove collaborazioni a livello nazionale e internazionale. Una sfida alla quale il nuovo Presidente si è preparato e attorno alla quale ha creato un gruppo già al lavoro: a lui e a loro un augurio speciale per il nuovo anno.

I festeggiamenti per il centesimo anniversario dalla fondazione sono purtroppo stati rimandata a causa di voi-sapete-cosa e speriamo ci sia modo nel 2021 di celebrare la FSI come merita. Nel frattempo, LeDueTorri ha pubblicato il libro “100 anni di scacchi – FSI centenario 1920-2020“, a cui ha collaborato anche il nostro Roberto Cassano: una buona occasione per ripercorrere un lungo arco della storia del movimento scacchistico italiano.

E infine… il 2020 di UnoScacchista

E veniamo, infine, al nostro blog. Con tutte le doverose premesse che conosciamo, siamo sicuramente soddisfatti di quest’anno. Abbiamo pubblicato 317 post (tutti i giorni, ad esclusione delle domeniche), abbiamo più che raddoppiato visite e visitatori, abbiamo raggiunto un numero di autori uguale alle caselle sulla scacchiera (già, proprio 64: li potete vedere a destra di questo post se lo state leggendo su un PC o dopo la sua fine se lo state leggendo da un dispositivo mobile), siamo stati letti in 130 Paesi nel mondo… difficile trovare qualcosa che non sia andato bene.

Dove è stato letto UnoScacchista nel 2020

E’ chiaro che la cronaca è stata penalizzata dalla cancellazione di molti tornei, ma la forza del nostro blog sta nella sua poliedricità e abbiamo ampiamente compensato con più articoli legati alla cultura e alla storia scacchistica, grazie anche all’amico Adolivio Capece, rafforzando l’offerta tecnica grazie alle firme del MI Federico Manca e del MF Pierluigi Passerotti oltre a quella, ormai “storica” del GM Sergio Mariotti.

Difficile dire cosa ci porterà il 2021. Tutti noi ci auguriamo prima di tutto la soluzione dell’emergenza COVID-19 e il ritorno a una certa normalità, che sarà necessariamente diversa da quella del 2019. Una cosa però possiamo prometterla: noi di UnoScacchista continueremo a offrirvi notizie, storie, commenti, analisi, interviste, ricordi, immagini, colori e sapori del gioco più bello del mondo. Continuiamo il viaggio insieme.

Buon 2021

Uberto, Riccardo, Roberto, Antonio

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